Ci troviamo con Fabrizio Mocata, formidabile pianista, eccellenza tutta italiana e ambasciatore del tango nel mondo. Ma chiediamogli cosa è il tango per lui.
FM: Tante volte mi sono trovato a descrivere cosa rappresenta per me il tango. Considerarlo un genere musicale è riduttivo, per me è un modo di vivere. Chiunque si immerga profondamente in questa musica ne rimane avvolto, cullato, affascinato. Come un mare tempestoso ti spaventa ma ti attrae inesorabilmente.
L'album che ho pubblicato due anni fa e cui sono profondamente legato si chiama Cruzando Aguas. Cruzar il charco è un modo di dire molto tipico per sottolineare l'attraversamento del Rio de La Plata tra le città di Montevideo e Buenos Aires. Tra queste due città nasce il progetto, creato a Buenos Aires con Fabian Bertero e realizzato a Montevideo con la partecipazione di Julio Cobelli e Jorge Pi.
La produzione invece è italiana di Ivan Pantarelli, e io ho voluto condividere invece le mie origini mediterranee di un porto che si chiama Mazara del Vallo, in Sicilia. In questo modo l'acqua è stato il tema che ha legato la mia città alle due capitali del tango, l'acqua era anche il mezzo attraverso il quale proprio lì giungevano I nostri antenati in barconi della speranza. Così in un viaggio a metà tra l'immigrante (il tano) e l'esploratore, ho percorso tante volte questo tragitto, per potere accedere a quella che è l'essenza del tango.
Adesso posso dire di avere il mio tango, meticcio con lo swing nel precedente disco “Swango” (nato dalla fusione delle parole Swing e Tango, dove potete trovare l'estratto TANGO TANO, un pezzo che ha tutte le caratteristiche per diventare uno standard mondiale - ndr) e poi contaminato con altre suggestioni. Riguardo alla produzioni discografiche sono seguiti nell'ultimo anno “Tango y vino” con Martin Alvarado e “FagotTango” con Antonino Cicero. Tutti questi album sono stati pubblicati da Acqua Records di Buenos Aires. In Italia il mio tango si è avvicinato all'opera con il tenore Fabio Armiliato per il progetto “Recital CanTango” (Alfa Music 2016) e di recente al Jazz con Lorena Fontana nel progetto “Tango per Ida” (Dodicilune 2021). Il tango mi porterà adesso negli Stati Uniti per un tour che comincerà a gennaio 2022 e vedrà la mia musica in grandi teatri e Festivals.
Tra le nuove collaborazioni il trio “Terra!” con Grazia di Michele ed Eleonora Bianchini con cui facciamo un repertorio che abbraccio la Spagna e il l'America latina, nato durante il lockdown e presentato dal vivo in diverse occasioni. Nel jazz la pubblicazione del secondo album insieme a Gianmarco Scaglia e Paul Wertico “Letter From Rome” (Alfa Music 2021) prodotto da Monsupello.
Quest'anno si celebrano i 100 anni di una figura leggendaria, Astor Piazzolla. Grazie a lui oggi suono tango! Per lui e con la sua musica ho scritto lo spettacolo “Astor Querido” che ha debuttato al Teatro del Giglio di Lucca e all'Irno Festival presso il Duomo di Salerno. Sempre la musica di Astor Piazzolla mi ha portato a incontrare la grande voce di Silvia Mezzanotte, con cui ho appena cominciato una collaborazione. Sicuramente il 2022 sarà l'anno della ripartenza, del ritorno, mi immergerò nuovamente in quell'oceano chiamato musica.
Fabrizio Mocata
Eccellenze italiane!