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Sanremo 2020 tra big e novità: da Al Bano  a Paradiso e Levante. E per il dopogara c'è Fiorello.

Superata la fase di rodaggio, la macchina organizzativa di Sanremo 2020 procede spedita ed entra nel vivo dei lavori per la 70esima edizione del Festival, in programma dal 4 all’8 febbraio. A Roma, mentre vanno avanti le selezioni dei giovani (finale il 19 dicembre) e si continua a trattare con ospiti e vallette, Amadeus - insieme alla squadra guidata dal manager Lucio Presta - ha iniziato a selezionare i brani per la gara dei “big”, valutando le proposte arrivate. L’obiettivo che si è dato, secondo le indiscrezioni che trapelano dai corridoi di viale Mazzini, è quello di assemblare un cast che unisca lo spirito nazionalpopolare di Conti con quello meno tradizionalista di Baglioni.

LA PUNTATA Tradotto: sì alle novità, ma anche ai volti storici. La lista dei 20 (o 24?) “big” sarà svelata il 6 gennaio in una puntata speciale de I soliti ignoti. Secondo i rumours, le celebrazioni per il settantenario riporteranno in gara alcuni ex vincitori: quasi certa la presenza di Al Bano (forse con Romina, venticinque anni dopo l’ultimo disco insieme), Umberto Tozzi (con Raf, che nel 1987 fu tra gli autori di Si può dare di più), Marco Masini (che nel 2020 festeggerà trent’anni di carriera con un disco di duetti), Arisa (rimasta però senza etichetta dopo aver sciolto il contratto con la Sugar) e Francesco Gabbani (stavolta non accompagnato dalla scimmia). Bocelli avrebbe idealmente “delegato” il figlio Matteo, che dopo il duetto di quest’anno potrebbe presentare il suo album d’esordio sullo stesso palco dove nel ‘94 il tenore trionfò con Il mare calmo della sera. Reduci dalla partecipazione a “Ora o mai più”, il programma condotto dallo stesso Amadeus che ha riportato sulle scene cantanti spariti dalle classifiche da anni, avrebbero avanzato la propria candidatura anche Marcella Bella (canzone scritta dal fratello Gianni, malato da tempo) e Paolo Vallesi. Ma bisogna accontentare anche i più giovani e il direttore artistico vorrebbe farlo portando in gara nomi più freschi come quelli di Tommaso Paradiso (dopo l’addio ai Thegiornalisti), Levante (in passato fu scartata: sarà la volta buona?) e i milanesi Canova. E dando spazio anche al rap, con Anastasio, Fred De Palma, l’outsider Elettra Lamborghini e il ritorno di Rocco Hunt. Annalisa, Nina Zilli, Elodie, Giusy Ferreri e Riki hanno dischi in uscita e potrebbero approfittare della partecipazione al Festival per lanciarli. I SINGOLI Così anche Max Pezzali (seguito da Claudio Cecchetto, legato ad Amadeus da una lunga amicizia): i singoli finora pubblicati non hanno ottenuto grossi risultati. Ha uno stadio da riempire - San Siro, a luglio - e una bella canzone potrebbe aiutarlo. In cerca di un posto anche Giordana Angi, Alberto Urso e Noemi (ha un brano scritto da Fabrizio Moro, già autore di Sono solo parole). La quota rock potrebbe essere rappresentata da Piero Pelù (album di duetti in uscita con un inedito di Manuel Agnelli) e per quella cantautorale si pensa a Bersani, Brunori (con i palasport da riempire) e Bianconi dei Baustelle (con la band in pausa si sta dedicando alla sua carriera solista). Intanto si lavora anche per chiudere i contratti con gli ospiti. Amadeus, che sul palco sarà affiancato con molta probabilità da Chiara Ferragni e Diletta Leotta (ma gli accordi non sono stati ancora firmati), rivuole all’Ariston le star mondiali. La Rai si sta impegnando per accontentarlo, ma l’unica che secondo i ben informati avrebbe già firmato è Lady Gaga (per omaggiare le sue origini siciliane). Dovrebbe esserci poi Mika (in tour nel nostro paese nella settimana del Festival) e in gara potrebbero arrivare Amii Stewart e Dionne Warwick, rispettivamente con Dear Jack e l’ex Matia Bazar Silvia Mezzanotte. Quanto agli italiani, Tiziano Ferro e Jovanotti - già nel cast - dovrebbero esibirsi in una grande arena che verrà costruita fuori dall’Ariston, mentre al PalaFiori Fiorello condurrà L’altro festival, che sostituirà il tradizionale Dopofestival su RaiPlay. Per un Sanremo coi fiocchi.

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