Che aspetti a ballare sulle note di “ssswing”, il brano che sta facendo impazzire le sale da ballo, unendo i ritmi contemporanei dell’elettronica a quelli blues e jazz del passato.
Jarliama riporta in vita uno stile musicale ormai in disuso e gli infonde un nuovo significato di libertà ed espressione creativa.
Lo stile di vita autentico e spensierato degli anni ‘70 viene riconsiderato in chiave musicale grazie a questa artista che è riuscita a reinterpretare e a far rivivere con la sua voce calda e profonda lo spirito coinvolgente di quell’epoca.
- di dove sei e come la tua città ha contribuito a sviluppare una tua sensibilità artistica?
Sono della città del messico, la mia città è in continua evoluzione, tra balli, musica, eventi, sagre, tutto gira intorno alla musica da noi, come si dice siamo molto festaioli, basti pensare che compleanni, matrimoni, addii al celibato/nubilato, o feste improvvisate, oppure organizzate, ci sono sempre i mariachi, o gruppi. siamo latini la musica ce l'abbiamo nel sangue, come il ballo. Quindi si può dire che sono nata "artista"
- Raccontaci il tuo percorso musicale dalle origini fino ad oggi.
La mia avventura musicale è iniziata quando ero solo una bambina di 6 anni, cantando con passione nelle chiese locali. Quella scintilla iniziale si è trasformata in un fuoco ardente che mi ha spinto a perfezionare la mia voce e a esplorare vari strumenti, come la chitarra elettrica, il violoncello e il sax. Insieme a mio fratello Fernando, abbiamo dato vita al duo River&Lopez, un progetto che ci ha permesso di sperimentare con una miriade di generi musicali. Dal ritmo travolgente del reggaeton, passando per le melodie accattivanti del pop, fino alle vibrazioni elettroniche dell’EDM e dell’Electro Swing, senza dimenticare le sonorità più intime e acustiche delle ballate. La mia carriera ha preso il volo quando ho iniziato a scrivere le mie canzoni e a esibirmi inizialmente nelle feste di compleanno, matrimoni, battesimi, ecc.. poi ho smesso fino a quando ho conosciuto marco d'angelo che mi ha proposto di iniziare a fare sul serio. E oggi eccomi qui.
- Quando hai capito di voler fare questo mestiere/di avere questa passione?
Più che mestiere la chiamo appunto passione. Di mestiere sono una chef lavoro per un rinomato ristorante in Sardegna. Avendo molto poco tempo cerco di dare il massimo in entrambe le cose. Infatti nella musica dedico circa 2 ore al giorno, e la domenica se è possibile tutto il giorno. Ho capito fin dall'infanzia che volevo far questo "mestiere" Da piccola sognavo di esser un insegnante di canto.
- Raccontaci l’iter del processo creativo che segui per la creazione di un brano.
Bè non ho un iter preciso, solitamente seguo il cuore. Se il cuore mi dice scrivi, e produci lo faccio. Una volta che lo fa, la mente e le mani iniziano a lavorare all'unisono. La prima cosa che faccio è prendere un foglio di carta e una penna e metto giù 3 parole per ogni riga ad esempio:
amore, fortuna, lavoro
odio, vita, perseveranza.
ecc.
da li inizia tutta la fase di creazione, leggo, rileggo, modifico, e rimodifico fino a che non esce un bel testo, una volta terminato lo leggo e lo rileggo, cercando la melodia adatta nella mia testa, dopo aver trovato un idea, compongo la prima bozza con i miei strumenti musicali, successivamente riporto tutto sul computer e mi metto a registrare. Sono una pignola, e perfezionista, se trovo anche una nota che non va bene o una piccola frase scritta male, rifaccio tutto da capo. Ascolterete e capirete meglio le mie parole quando uscirà il mio secondo cd intitolato Stop the Pain.
- Come è nato il brano ”Swing?” e di cosa parla?
“Ssswing!” è un progetto che mi ha entusiasmato fin dal primo momento. L’idea è nata dall’energia contagiosa dell’electro swing, ma volevo aggiungere un tocco pop per renderlo più fresco e moderno. È una canzone divertente e piena di vitalità, che ti fa venire voglia di ballare. Ho sempre avuto una passione per la musica vintage, a volte mi sento come se non appartenessi a questa epoca. Amo il mood di quei tempi e volevo portarlo in un contesto contemporaneo. L’idea è nata anche dal desiderio di rompere gli schemi e portare qualcosa di nuovo. Questa canzone parla di superare momenti difficili e trovare la forza interiore per andare avanti. Il protagonista si sente giù e perso, ma la musica lo aiuta a ritrovare il ritmo e la gioia di vivere. Il ritornello “Down, down, down, then I jumped” rappresenta il momento in cui decide di non lasciarsi abbattere e di reagire positivamente. La canzone trasmette un messaggio di speranza, incoraggiando a credere in se stessi e a lasciarsi guidare dalla musica per superare le difficoltà.
- Come è stato realizzato il videoclip? E dove?
Il videoclip della canzone è stato realizzato con un’attenzione particolare al ritmo Electro Swing, che rappresenta uno stile di ballo specifico. Le riprese sono state effettuate a Cagliari, coinvolgendo i Babalula Cagliari Swing Dancers, guidati da Massimiliano e Francesca, che si dedicano all’insegnamento delle danze Swing come Lindy Hop, Charleston, Balboa, Boogie Woogie e Solo Jazz. La coreografia del video è stata creata utilizzando figure del Lindy Hop, Charleston e Solo Jazz, per adattarsi perfettamente ai tempi e alle quadrature della musica Electro Swing. Questo ha permesso di creare un video dinamico e coinvolgente, che cattura l’essenza e l’energia del genere musicale. Un ringraziamento speciale va anche ai collaboratori che sono Riccardo Mocci, Katiuscia Sias per l'editing e la fotografia.
- Hai mai performato dal vivo e in quale occasione?
Dal vivo ho sempre fatto feste di paese come sagre, o fiere, poi spettacoli nelle chiesette della mia città, eventi organizzati dal comune, compleanni, matrimoni, battesimi, addii al celibato/nubilato. Fino a quando ho dovuto dire stop. In quanto poi ho deciso per lavoro di trasferirmi in italia.
- Come si struttura una tua live?
Solitamente quando facevo le live, preparavo molto prima una scaletta che di solito cambiava almeno 3 o 4 volte prima che mi convincesse del tutto. Una volta preparata la scaletta facevo le prove nel mio piccolo studio, davanti a degli amici selezionati in modo da sentir un parere sia da parte loro che da parte dei loro amici. Nel caso la prestazione andava bene, si partiva cosi per la live. Altrimenti modificavo la mia prestazione con loro fino ad ottenere un ottimo riscontro avvolte non bastava una giornata.
- Raccontaci una tua giornata tipo.
Non ho una giornata tipo, sono una che sa programmare bene le cose da fare: lavoro in cucina dalle 10:30 del mattino fino alle 15:00 poi torno a casa, e lavoro sulla musica fino alle 17:30, alle 18 torno a lavoro e quando rientro a 00:00 ritorno sulla musica fino all' 1:00 cosi da lunedi al sabato. La domenica se non ho altre commissioni importanti mi dedico tutto il giorno alla musica. Stacco tutto, tv, telefono siamo solo io e me.
- Quale artista prendi come modello per le tue canzoni?
Per lo Swing: Duke Ellington, Benny Goodman, Louis Armstrong, e Count Basie.
Per l'elettronica: David guetta, Tiesto, Calvin Harris.
Per l'Electro Pop, Folk. Mi piace molto Sia.
Ma avvolte mi ispiro molto anche alla musica Celtica, e New Age, come Enya.
- Come curi il tuo look artistico?
Sono sbarazzina, mi piace variare, non ho un look preciso, mi piace esser diversa dallo stereotipo attuale.
- Se potessi rinascere quale periodo musicale sceglieresti?
Se potessi scegliere, secondo me i migliori anni sono stati gli anni ‘20, e gli anni ‘50 fino al ‘90.
- Come gestisci l’ansia da prestazione prima di una performance?
L'ansia è sempre iniziale, cerco di non pensarci, avvolte mastico una caramella, e cerco di pensare a quante cose più belle tranne che all'evento. (ma non ci resco quasi mai), L'ansia comunque passa subito dopo aver iniziato.
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