Oggi vi presentiamo una giovanissima cantautrice di nome Nathalie...
Intervista a cura di Riccardo Russo:
R.:
Come sei arrivata a fare la cantautrice?
N.:
In realtà è una passione che ho sempre avuto. A 11 anni ho scritto la mia prima canzone in un inglese ancora elementare. Quando ho iniziato a strimpellare la chitarra ho cominciato a scrivere anche in italiano. Uso la scrittura come un processo di autoanalisi.
R.:
Come mai hai iniziato a suonare la chitarra e a scrivere in italiano...che connessione c'è?
N.:
Io ho sempre e solo ascoltato musica americana, da Avril Lavigne, i Paramore, i Green Day, etc...e non avevo nessuna intenzione di imparare a suonare la chitarra, anche se mio padre faceva di tutto per spronarmi; tuttavia quando ho intrapreso la strada della scrittura non potevo non apprendere come si suona uno strumento, affinchè mi accompagnasse con le parole.
Ho imparato da sola, da autodidatta.
R.:
Nonostante tu avessi il tuo papà hai voluto imparare da sola?
N.:
Quando si tratta di passioni non voglio che mi si vengano imposte delle cose. Voglio fare a modo mio.
R.:
Come avviene il processo creativo nei tuoi brani?
N.:
Dipende molto dalla canzone, alcune volte parto dal testo, altre volte dalla melodia...
R.:
Quali sono i temi di cui tratti?
N.:
Parlo molto dei tentativi di amarmi e di crescere come persone e come artista; oppure mi lascio ispirare da un film o dalla lettura di un libro.
R.:
Come avviene poi la produzione del brano?
N.:
Mi affido ad un producer a cui do delle indicazioni tecniche per far sì che il pezzo trasmetta le sensazioni e atmosfere che avevo in mente.
R.:
Che cosa avete progettato insieme?
N.:
C'è in programma la produzione di un EP in cui cerco di mettere in evidenza le varie sfumature della mia musica con contaminazioni di Indie, R&B e Pop.
R.:
Io direi di ascoltare a questo punto il tuo brano...
R.:
A me piace molto quest'asfalto che brilla...
N.:
Sì, simbolicamente vuole trasmettere un messaggio di resilienza, di combattere gli ostacoli della vita con molta forza di volontà a passione.
R.:
Vuoi dirci i tuoi canali social?
N.:
Su Instagram sono Nathalie_con_la_h, su youtube solo Nathalie;
R.:
Che cosa pensi dell'importanza che sta sempre più avendo l'apparenza, il look, più che la parte artistica.
N.:
Secondo me ci dovrebbe essere un equilibro tra le due cose.
R.:
Hai detto che il tuo stile evolverà...non hai paura che il tuo genere non abbia molto appiglio tra i giovani?
N.:
So perfettamente che in Italia vige il Pop tradizionale, prendo in considerazione il brano di Annalisa, Bellissima, che ha delle sonorità che si fanno riferimento al pop delle ultime generazioni. Io direi che si potrebbe tentare una connessione tra questo tipo di pop con alcuni suoni più fresh. Il rischio c'è, ma vale la pena provare.
R.:
Cosa consigli ad una persona che vuole intraprendere una carriera musicale?
N.:
Direi di non omologarsi agli altri, di trovare la propria unicità e originalità, anche se vuol dire rischiare di più.
APPROFONDIMENTI:
L.:
Parlaci della tua prima canzone che hai scritto a 11 anni, qual è stata la fiamma che ti ha ispirato? Di cosa parlava quel brano?
N.:
Si trattava di una canzone in inglese (scrivo tutt'oggi sia in italiano che in inglese) stile pop punk. Non ricordo esattamente cosa il testo dicesse, però so che era ispirata al brano 'Don't tell me' di Avril Lavigne con cui ero entrata in fissa in quel periodo della mia vita.
L.:
hai fatto una scuola di canto o sei autodidatta?
N.:
Studio canto anche ora perché penso che un vocal coach sia sempre necessario per un artista e perché non si smette mai di migliorare.
L.:
Com’è nato il brano inedito che ci hai portato?
N.:
L'ispirazione per "Anche se nevicherà" è arrivata in un pomeriggio estivo, in cui riflettevo su me stessa e sui vari step che ho compiuto sia nella mia vita privata che nel mio percorso musicale. Si tratta di una storia di resilienza, una sorta di inno alla voglia di non demordere, di perseverare, di essere determinati a raggiungere i propri obiettivi.
L.:
Hai mai partecipato a qualche contest musicale?
N.:
Ho partecipato a diversi contest musicali, vincendone anche alcuni, così come ho partecipato anche a Masterclass con rinomati Maestri della scena musicale come Rinalduzzi, Campagnoli e Cheryl Porter.
L.:
Che cosa ti piacerebbe fare con la musica?
N.:
Con la musica voglio comunicare, emozionare, condividere, viaggiare e crescere. Voglio vivere di musica e far sì che i miei testi e le mie melodie possano essere un piccolo faro nella vita di chi mi ascolta.
L.:
Hai qualche aneddoto divertente da raccontarci?
N.:
Quando agli esami di Stato ho portato una tesina basata sulla musica. Avevo collegato l'argomento di inglese a una canzone dei Metallica. I professori sapendo che facevo musica mi hanno chiesto non solo di citare il pezzo ma di cantarlo proprio. Così, ai miei esami di Stato ho cantato "For Whom The Bell Tolls".
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