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Immagine del redattoreSilvia Dini

"Galeotto fu il chinotto" di Simone Zani

Metti che è ambientato ai tempi delle canzoni di Tenco e dei Nomadi, metti che se sei ligure sul titolo ti ci cade l'occhio, perché il chinotto lo si beve da sempre, aggiungi che Simone Zani intervistato da Anna Roscio e Claudio D’ancora a “Gocce di stelle” sa come incuriosire,

Completa il tutto col fatto che il romanzo è disponibile in formato ebook... è stata questione di un attimo, il tempo di un click, l’ho comprato e giù tutto d’un fiato, come un bicchiere di chinotto. Perché quando un romanzo è scritto bene il lettore fa fatica a staccarsene.


Un romanzo fra Italia e Francia, all’epoca dei Juke box, di Tenco e dei Nomadi, lungo le tappe della vita disordinata di un playboy; dopo aver toccato il fondo troverà la forza di ricominciare e rimediare agli errori del passato nella città di frontiera nota per il suo Festival, Sanremo.


L’autore, Simone Zani, è critico musicale, scrittore, caporedattore della testata online IMusicFun ma, come si scopre facilmente cercando online, è attivo a tutto tondo laddove ci siano parole e musica, ad esempio partecipa a trasmissioni radiofoniche come Radio Italia Anni 60 Roma, ha preso parte come inviato a 22 edizioni del Festival di Sanremo e all’Eurovision Song Contest, ha partecipato e vinto diversi concorsi nazionali di poesia, ed è tra i promotori dei concorsi letterari “Lo Spazio Vuoto” e “Uguali non è così”.





“Galeotto fu il Chinotto” ti fa entrare direttamente, tuo malgrado, nei panni del protagonista, Luciano, uomo ombroso, con un carattere poco affidabile, centrato su se stesso e le sue fantasie, icona inconsapevole del disagio sociale della piccola provincia..


La vicenda ha origine in una periferia italiana di scarso interesse, vicino al Lago di Varese, tra la fine degli anni ‘60 e l’inizio dei ‘70. L’epoca è abbastanza vicina tanto che i boomers, come la sottoscritta, potranno riconoscersi in scene tipiche della loro gioventù e identificarsi con la leggerezza che il protagonista estremizza in modo pericoloso.


Non è certo un eroe, questo ragazzo difficile, insoddisfatto, nel suo intimo cerca una strada facile di riscatto sociale. Intanto occupa ogni giornata seducendo donne di ogni età e ceto, facilitato nelle opportunità di contatto dal lavoro al banco del mercato. Donne che seduce e abbandona senza mai provare affetto. L’altro appuntamento fisso della sua vita sono le serate al circolo, sorseggiando la sua bevanda analcolica preferita, il chinotto.


Non gli vanno tutte dritte; la cattiva fama fa il vuoto attorno a lui e alla madre, sarta, che perde clienti; ma nulla gli serve di lezione, non lo ferma neppure l’essere costretto ad matrimonio riparatore, anzi abbandonerà figlio e giovanissima moglie per inseguire la chimera di un futuro migliore all’estero, affascinato da due turiste francesi che lo trascinano in un triangolo amoroso.

Giunto a Cannes, le due ragazze gli volteranno le spalle e allora toccherà il fondo di un’esistenza già misera; il cammino verso la consapevolezza; la chiave di volta della sua vita sarà un incontro che farà a Sanremo, dove si reca casualmente, curioso di vedere la città in cui si svolge il festival della musica italiana.


Lo stile è asciutto, il narratore non si fa sentire, sono i fatti e i dialoghi che tracciano la storia, con un ritmo costante, senza soffermarsi mai troppo su nulla, quasi a rendere la superficialità con cui il protagonista macina decisioni grandi e piccole, indifferente al male che semina e che indirettamente attira su di sé. Ogni frase si trasforma subito in immagini, nella mente del lettore passano le scene come sequenze di un videoclip con colonna sonora rigorosamente vintage. Irresistibile!


La storia di un eroe negativo che però attira la simpatia del lettore, che vede in lui il coraggio di fare della sua vita quello che gli pare. Il suo essere privo di scrupoli e di morale, rappresenta la parte oscura di ciascuno di noi, ed è catartico immedesimarsi in un cattivo ragazzo che non si cura delle convenzioni, o del domani, o del dovere o di quello che pensano gli altri.

Esiste, va per la sua strada, come sa farlo, seguendo una spinta interiore che è orientata al male, probabilmente perché né la madre né altri hanno mai dedicato tempo e amore ad indirizzarlo quando sarebbe stato il momento giusto per insegnargli a distinguere il bene e il male.

Ci regala l’occasione imperdibile di stare al sicuro al di qua della pagina, e nel contempo provare il brivido di cacciarci nei guai, ferire i sentimenti altrui senza provare alcun rimorso e altre cattiverie simili.

Nonostante tutto si rivela un cattivo con troppi punti deboli, un cattivo che saprà cogliere la seconda occasione, per rimediare agli errori.



“Galeotto fu il chinotto”, edito da Lupi Editore di Sulmona nel 2022, è disponibile negli store online sia in formato cartaceo che in formato digitale (ad es. Kindle)


Buona lettura a tutti.


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