L’Eurovision Song Contest quest’anno forse più che nelle precedenti edizioni vede rappresentati in musica i diversi stati d’animo che attraversano l’Europa in un momento storico molto travagliato: tante canzoni esprimono voglia di leggerezza, alcune elaborano la drammaticità della guerra e altre ancora cercano energia nelle tradizioni o si rifugiano nei sentimenti.
Su youtube, nel canale ufficiale della manifestazione, ecco la carrellata dei trentasette brani:
Un puzzle sonoro spettacolare! E’ questo il bello dell’ESC che da sessant'anni “unisce” l’Europa nella celebrazione delle “diversità” estetiche e sonore di ogni Paese, tramite i migliori interpreti selezionati dalle varie nazioni per rappresentarle, siano essi big o emergenti non importa; una cosa è certa: tutte le esecuzioni musicali, e relativi video, sono di altissimo livello. Ho ascoltato tutte le canzoni più e più volte, e su ognuna ci sarebbero cosa da dire, ma raccontarne trentasette è impossibile!
Per cominciare, ve ne suggerisco alcune fra quelle che si rifanno alle origini e alle tradizioni popolari.
La Repubblica Ceca sorprende con “My Sister's Crown” sia per la canzone con ampie parti in lingua originale, sia per il video dall’impronta popolare nei colori e nei personaggi. La melodia è un misto di pop e rap, su arrangiamento elettropop, facilmente orecchiabile, il testo invita le donne alla resilienza e a farsi valere (come la sorella più forte, che non cede la corona), rappresentate in abiti e acconciature folkloristiche, dapprima rigide poi man mano sempre più capaci di liberarsi
La Spagna presenta “Eaea” un brano a dir poco eccezionale e sorprendente, interpretato da Blanca Paloma in una prova canora di grande virtuosismo, tanto che la ritengo, musicalmente, la migliore canzone in assoluto di tutto l’Eurovison e credo sia un parere condivisibile.
Una voce che ipnotizza. un vocalizzo che ha tutto il mistero dell’andalusia, sul ritmo del flamenco nel battito compulsivo delle ballerine e delle due coriste… che ascolto di una canzone ci offre una pregiata esperienza culturale, esclusiva. Sicuramente fuori da ogni standard. Anche prima di capire le parole, il senso del brano ci entra dentro. Unamadre consola il figlio, con il classico vocalizzo “eaea” e gli spiega che quando lei morirà, lui potrà ancora vederle alzando gli occhi verso la luna nuova. Assolutamente da ascoltare.
Il brano del Portogallo è il terzo consiglio d’ascolto, con “Ai coração” interpretato in maniera frizzante e spigliata da Mimicat (Marisa Isabel Lopes Mena)
Certo, il tema è più leggero, qui si parla di faccende amorose, non serve l’interprete per capire che il “coração” è il cuore (non il liquore, quello è “curação”); la lingua portoghese con i suoi suoni dolci e melodiosi ci catapulta in una realtà più sensuale e l’impertinenza dell’interpretazione ci trascina nel ballo con irresistibile e coinvolgente energia; ci anima, smuove i piedi prima della ragione! Lasciarsi andare per qualche minuto in questo turbine di tulle rosso e ritmo scatenato è d’obbligo.
Per saperne di più sull’Eurovision Song contest 2023 visitare il sito ufficiale: https://eurovision.tv
Il resto alla prossima puntata!
Comments