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Immagine del redattoreLuigia Tamburro

L'artista Antonio Giagoni ci sprona a tirar fuori "l'estate" che è dentro ognuno di noi.

Un sound fresco, ritmato, che ti mette subito la frenesia di prendere le chiavi di casa; una casa chiusa a chiave da un po' ed uscire fuori per mangiare un panino, per sentire il profumo delle persone e rimettersi di nuovo in gioco, dopo un lungo periodo di isolamento.

Il brano Estate di Antonio Giagoni descrive con maestria un momento difficile della storia personale di ognuno di noi: L'arrivo del Covid che ha sconvolto l'equilibrio psico-fisico delle persone, in quanto private per un certo lasso di tempo del contatto con il resto del mondo.

Una comunicazione naturale per l'uomo, in quanto animale sociale che il brano cerca di mettere in evidenza.

La mancanza improvvisa di suoni, odori e voci non può far altro che rendere la vita apatica, incolore e priva di trepidazione.

Ed è qui che l'artista Antonio Giagoni riempie la scena con un ritmo incalzante e dinamico, che ci risveglia da una piatta quiete senza crescita, interessi, contornata da discorsi noiosi e banali.

Così in Estate, Giagoni ci propone e ci sprona a ricominciare a fare esperienze, allontanando paure, dubbi e blocchi mentali innescati durante il terrore del Covid.


E tu lettore, che aspetti a disserrare il tuo vecchio ego e a manifestarti nelle novità che ti suggerisce la vita?


Parti con me...e fai entrare questa Estate dentro di te.





- Di dove sei? Cosa ami della tua città?

Ciao, sono di Viareggio, cresciuto in campagna ed ora tornato a vivere a Viareggio. Della mia città amo infinitamente la vicinanza al mare, della mia campagna amo infinitamente i colori che mi offre.


- Cosa vuol dire per te essere un cantautore?

Vuol dire innanzitutto fare ciò che voglio fare, vuol dire avere una libertà’ espressiva ed un escamotage per condividere la parte più’ intima di me stesso.


- Ho visto che, oltre a cantare suoni anche la chitarra. Le due passioni sono nate contemporaneamente?


Direi di si anche se il mio primo strumento in assoluto e’ stata la batteria.


- Raccontaci quando hai capito di voler scrivere canzoni.


Ho capito di voler scrivere canzoni da quando ho imparato a suonare con la chitarra le canzoni degli altri.



- Descrivici una giornata tipo di Antonio Giagoni tra arte e realtà.


Sveglia verso le 9:30, caffè’ doppio al volo e sigaretta mattutina; mattinata di commissioni varie, interviste, un po’ di chitarra ed a volte qualche idea di testo; poi pranzo, un po’ di social, a volte prove, a volte momenti di famiglia. La sera lavoro di solito fino a tardi, mangiucchio qualcosa e bevo un po’ di vino.


- Effettui una routine particolare per ispirarti nella scrittura?


Direi di no, quando arriva il concetto cerco di buttarlo giu tutto d’un fiato.


- Prima di parlare del tuo inedito “estate “, dacci un accenno del tuo precedente lavoro “tremo”. C’è un collegamento tra i due brani?


Il collegamento sta nel fatto che tutti e due i brani cavalcano uno stato d’animo dell’insicurezza e di disagio personale, tremo da un punto di vista esclusivamente amoroso ed Estate da un punto di vista sociale che si riflette poi anche nella sfera amorosa.


- Di cosa parla “estate”?


Scritto durante l’ultima fase della pandemia e parla dello svuotamento personale dovuto all’isolamento di quel periodaccio. Estate sta a significare la voglia di semplicità’ e la voglia di vivere tra la gente





- Come è avvenuto il processo creativo che ti ha portato a scrivere il brano? È venuto prima il testo o la melodia?


In genere nelle mie canzoni il testo e la melodia vanno di pari passo, quando nasce una di conseguenza nasce anche l’altra.


- Sei completamente autodidatta o ti fai aiutare da un collaboratore esterno?


Autodidatta principalmente; ho avuto dei maestri comunque che hanno insegnato a me delle cose, poi ho vari collaboratori esterni che mi servono portare a termine la composizione fatta di chitarra e voce iniziale.


- A che genere musicale senti di appartenere?


Al cantautorato italiano anni 70 con influenze funk black dovute alla mia grande passione per la musica nera.


- Raccontaci di quando eri negli ZoCaffè. Cosa hai mantenuto di quella esperienza? Che bagaglio ti ha lasciato che puoi riutilizzare?


Tanta tanta esperienza, sia in studio che live, ho avuto la fortuna di vivere veramente degli anni fatti solo e soltanto di musica.


- Il contest musicale che ricordi con molta soddisfazione?

In assoluto Arezzo wave, fu una soddisfazione incredibile.


- Dove ti piacerebbe cantare “live”?


Mi piacerebbe cantare all’arena di Verona, alle terme di Caracalla, al blue note a Milano, a Venezia in piazza San marco


- Come si struttura una tua performance?


Si parte sempre con i brani più’ soft, più’ intimi per poi aumentare il ritmo intervallando le canzoni con dei piccoli racconti ed aneddoti.


- So che il tuo primo disco lo intitolerai canzoni (quasi) fuori moda, perché questo nome?

Perché’ credo che il mio modo di scrivere e di dare importanza al testo appartenga ad un passato che è tendenzialmente fuori moda, aggiungendo qualche arrangiamento un po’ più’ moderno ho cercato di conquistarmi il “quasi” fuori moda.


- mandaci i tuoi contatti social.

Instagram: antogiagoni

Facebook: Antonio Giagoni-zocaffe


- Inviaci i tuoi saluti.

Grazie e tutti i lettori e gli ascoltatori ed un ringraziamento immenso alla redazione di webradioitaliane.




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