Don't say, we're gonna let our bodies talk
Nel 2016 due DJ parigini poco più che ventenni ottengono un successo incredibile grazie a “Be mine”, in puro stile elettronico. Il brano non brilla certo per il testo, e anche il video è alquanto semplice: una ragazza balla provocante davanti a due giovani legati e imbavagliati e infine, dopo qualche approccio, li libera. Sicuramente un modo simpatico e ironico di accennare alla sensualità, nulla più.
Ma la ballabilità, è azzeccatissima, alla massima potenza, il ritmo ostinato e ripetitivo con effetto trainante sulla folla, fin dalle prime battute che accendono qualsiasi festa.
D'altronde non abbiamo sempre voglia di musica complessa per la testa, o di testi poetici per il cuore; ci sono momenti dove si ha soltanto voglia di spunti che accendano il movimento, per scatenarsi insieme agli altri, liberare la mente; in questo, i due amici Dorian Lauduique e César De Rummel hanno già dimostrato di saperci fare alla grande, con uso sapiente di ritmo dance e sonorità pop.
In pochi anni con la forza di un uragano si sono fatti spazio nella scena pop internazionale. Fra remix e collaborazioni hanno inoltre saputo costruire una propria riconoscibilità stilistica; nel 2017 con "Katchi", rifacimento della canzone originale di Nick Waterhouse, e poi con "Party" rivisitazione dell'omonima canzone (risalente al 2011) del polistrumentista inglese Lack of Afro.
Nel 2018 si sono esibiti allo stadio olimpico di Lione prima della finale di UEFA Europa League (fra Marsiglia e Madrid). Nel 2019 l’album del debutto, “Ofenbach”.
La bella collaborazione con Ella Henderson produce “Hurricane”, sempre nello spirito dance, di cui possiamo ascoltare anche una rara versione acustica live.
Infine arriviamo al 2023, quando, insieme alla cantante svedese Svea (Svea Virginia Kågemark) realizzano “Body talk”, musica elettronica allo stato puro, melodia super orecchiabile, affidata alla sola voce femminile, sostenuta da un video sensuale, ispirato vagamente all'eleganza del mito di Amore e Psiche; è una evoluzione rispetto ai loro esordi, si allontana un po’ dalle sonorità di “Be mine” e dai cenni funky del remix di “I got burned”, ma ha tutte le carte in regola per essere il tormentone delle estati in spiaggia… provare per credere!
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