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C’è un mondo magico e segreto incastonato tra il tramonto e la notte che solo occhi dotati di una particolare profondità possono intuire. Vi presentiamo il brano “Celeste Notte” di Fabio Capponi.



Qui di seguito sentiremo un brano veramente toccante e commovente; il titolo è “Celeste Notte”, composto da Fabio Capponi.

La melodia è dolce, malinconica e sembra parlare ad un lontano ricordo che si fa ogni giorno nuovo e vivo.

È l’idea del crepuscolo, così bello è inafferrabile, come i suoi colori indicibili.

E sta qui il mistero del brano, il suo enigma sta nell’afferrare sempre immagini diverse nella mente dell’ascoltatore.

Ogni nota ci parla della vita, della gioia e del dolore e ci infonde il coraggio di affrontarla con i mezzi migliori che abbiamo, in cammino verso la nostra felicità.



- di dove sei e come la tua città ha contribuito a sviluppare una tua sensibilità artistica?

Abito a Porto Sant’Elpidio, in provincia di Fermo, nelle Marche.

Mi piace molto abitare qui ed ho confermato questa scelta più volte, anche quando vivevo a Roma o Milano!

Mi piace perché ho tutto il mio mondo a portata di mano: il mare, la montagna, il divertimento, la tranquillità, gli amici, gli amori!

Tutto ciò, indirettamente, ha influito nella mia musica.

Non a caso, nelle mie lunghe permanenze a Roma e Milano, ho sempre scritto pochissima musica forse, perché completamente immerso nel caos delle città metropolitane.

D'altronde è sempre la musica ad indicarti la via migliore, basta saperla ascoltare!

 

- Raccontaci il tuo percorso musicale dalle origini fino ad oggi.


Ho iniziato a studiare il pianoforte a 7 anni e fin da subito ho capito che il mondo della musica era il mio mondo ideale, fatto di immaginazione, ispirazione, fantasia, libertà e bellezza. Ovviamente a 7 anni non avevo questa consapevolezza, ma capivo che mi bastava vedere la tastiera bianca e nera del pianoforte (che inizialmente era una tastiera Bontempi -parliamo degli anni ‘80) per essere felice.

Ho iniziato lo studio del pianoforte classico con il M° Daniela Fiorani con la quale mi sono formato tecnicamente. A lei devo tanto perché oltre ad insegnarmi sapientemente la miglior tecnica dello strumento ha saputo guidarmi in un percorso formativo che conciliasse “disciplina” ed “evasione musicale”  nel senso che fin da piccolo sono stato sempre attratto dal suonare in gruppo, suonare ad orecchio, imitare o ricercare melodie che ascoltavo, modificare a proprio piacimento i brani. Lei ha saputo guidarmi ed evitato che mi perdessi nel nulla.

Mi capitava quindi, anche di nascosto, di suonare melodie o frammenti di musica che avevo in testa, finchè un giorno in una sala prove ne suonai timidamente una mentre ero con degli amici ed altre persone. Notai l’attenzione di una persona estranea, che poteva tranquillamente continuare a starsene in disparte, che si avvicinò e mi elogiò consigliandomi di proseguire in questo percorso. Questo episodio fu il primo che mi segnò profondamente e da li, sempre timidamente, proseguii ad “immaginare” musica.

Così a 23 anni raccolsi un po’ di idee musicali e le racchiusi nel mio primo progetto musicale che chiamai “Naturalpiano” (ma non pubblicai) e che segnò, con entusiasmo e passione, il mio futuro percorso musicale.

Ho proseguito gli studi al Conservatorio Statale di Musica di Fermo sotto la guida della prof.ssa Donella Sabatini diplomandomi in pianoforte classico.

Poi ho iniziato un percorso di studio di pianoforte jazz ed approdare a Siena all’Accademia Chigiana frequentando il corso di Composizione di Musica per Film con il M° Louis Bacalov.

Questo è stato sicuramente l’incontro più importante nel mio percorso formativo in quanto mi ha dato consapevolezza di poter realizzare quello che da tanto tempo sognavo: scrivere musica per la mia formazione preferita che è pianoforte e orchestra d’archi.

Da quella esperienza presero vita i brani contenuti nell’Album “Occhi negli occhi”, album al quale sono profondamente legato perché l’ho vissuto molto intensamente, sia in fase di registrazione che nei vari live. 

Ho scritto anche molte musiche originali di spettacoli teatrali all’interno dei quali spesso suono dal vivo. In questa esperienza sono nati molti dei brani del mio ultimo album “Una bellezza infinita”.  

 

- Quando hai capito di voler fare questo mestiere/di avere questa passione?


Di avere questa passione l’ho capito a 5 anni quando un giorno all’improvviso chiesi a mia mamma di voler suonare il pianoforte, senza mai averne visto uno dal vero e probabilmente non ricordo a quell’età di aver mai visto qualcuno suonarlo. Sapevo comunque che i tasti erano bianchi e neri, ed erano tantissimi, e questo mi bastava!

Di fare questo mestiere invece ancora non l’ho capito … !

 

- Raccontaci l’iter del processo creativo che segui per la creazione di un brano. 


Nel corso degli anni il mio processo creativo si è evoluto. Inizialmente partiva da una sessione di improvvisazione da cui estraevo gli elementi più interessanti per passare ultimamente ad una scrittura che nasce comunque da un processo estemporaneo ma che vado a lavorare nel dettaglio a livello compositivo.

Ad esempio il brano “Dolores” nasce, per quanto riguarda il tema iniziale, da una fase improvvisativa per poi passare al tema centrale (quando entrano gli archi) nato da una scrittura compositiva, per poi concludersi in un contrappunto tra il tema assegnato alla tromba e gli archi.

In questa fase del mio processo evolutivo musicale, mi trovo molto bene nella composizione mista (improvvisazione / scrittura).

Ritengo che ci debba essere un buon equilibrio tra le due componenti comunque imprescindibili.

Il tutto “condito” da una buona dose di Bellezza!

 

- Come è nato il brano “Celeste notte?” E cosa vuole esprimere? 

 

Celeste notte è il primo brano uscito dalla nuova produzione musicale con Cristian Bonato ed il suo studio Numeri Recording che rielabora, con nuove sonorità, un brano del precedente Album “Occhi negli occhi” anche grazie alla partecipazione di artisti straordinari quali Federico Mecozzi ed Anselmo Pelliccioni.

 

Per definire “Celeste notte” vi riporto un estratto della presentazione del brano alla mia attuale etichetta discografica Blue Spiral Records (che ringrazio enormemente per il grande sostegno che mi sta offrendo!) quando proposi loro il brano:

 

“…C’è un’ora del giorno incastrata tra il tramonto e la notte in cui si scopre un mondo segreto. Un mondo più leggero, in cui ogni cosa perde peso e confine. Un mondo sospeso che ritraendosi timido tra le sue ombre e le sue soffici sfumature ti incanta ogni volta, come fosse la prima, perché odora di possibilità, di attesa, di verità, di infinita dolcezza. Ed è proprio questa sensazione, che non saprei meglio definire, che io chiamo Celeste notte…”.


 

- Come è stato realizzato il videoclip? E dove? 

Il video è stato registrato nella bellissima Montecosaro in provincia di Macerata nelle Marche. Un paesino davvero incantato dove troviamo un teatro, “delle Logge”, altrettanto incantevole. In questa cornice io e il fotografo/videomaker Paolo D’Angelo abbiamo girato il video.

Mi sono affidato alla maestria di Paolo, comunicandogli semplicemente cosa era per me una “Celeste notte” e lui ha creato questo video che adoro perché rispecchia esattamente il pensiero musicale del brano.

 

- La tua musica quanto trova ispirazione nelle arti visive? 

Mi piace immaginare la mia musica associata alle arti visive.

Spesso mi viene chiesta la musica per abbinarla ad essa e la cedo volentieri perché lo scopo della musica è anche questo, contaminazione, evoluzione ecc…

La mia sala musica è addobbata con molti dipinti, fatti sapientemente da Cipriano Oliveri, raffiguranti le figure femminili di Modigliani e che mi tengono compagnia quando studio !!

 

- Hai mai performato dal vivo e in quale occasione?

Si, suono spesso dal vivo. Ritengo sia una condizione necessaria per ogni musicista ed anche per i compositori. Il rapporto con il pubblico è essenziale e vitale. Non ne puoi fare a meno perché l’essenza del pubblico è la tua essenza, il tuo specchio.

In questo periodo sto cercando di affrontare i live con più leggerezza, serenità e spontaneità, ma sempre con molta emozione!

Suono spesso nei teatri sia con i miei progetti che con compagnie teatrali.

Ritengo che ogni occasione sia buona per suonare ove ci sia un pubblico disposto ad ascoltare!

Nel mio sito web www.fabiocapponi.com ho una pagina dedicata ai miei eventi live!

 

- Come si struttura una tua live? 

Posso prendere ad esempio il live che ho preparato per la presentazione del mio ultimo album “Una bellezza infinita”.

I musicisti che ho scelto per il live sono dei musicisti bravissimi e che adesso vi presento:

Andrea Esposto (violino), Gaia Valbonesi (violino), Vincenzo Pierluca(Viola), Ulyana Skoroplyas (Violoncello), Davi Padella (Contrabbasso), Adriano Brando Alessandrini (Chitarra) e Devid Buresta (tromba).

A loro ho consegnato le parti un po’ di tempo prima, per poi convocarli alla prova generale che di solito faccio qualche giorno prima del concerto.

Per il concerto ho preparato una scaletta di 15 brani circa in cui, nella prima parte, ho presentato i nuovi brani contenuti nel nuovo album e nella seconda ho selezionato alcuni dei miei brani preferiti contenuti nei precedenti lavori che ho riarrangiato con una nuova veste.

Per il pianoforte ho scelto un bellissimo Yamaha S7 della collezione Roberto Rossini Pianoforti di Ancona che ringrazio.

Il palco è stato allestito da Andrea Laureti (light designer) mentre il fonico di sala è stato Cristian Bonato.

E’ possibile vedere qualche estratto del concerto sul mio profilo instagram (@fabiocapponi_music) o Youtube (@fabiocapponi).

 

- Raccontaci una tua giornata tipo.

Adesso che sono papà di Nina di 5 anni ?

La giornata è strutturata su di lei, quindi il mio impegno musicale attuale è sicuramente influenzato dalle sue attività.

Lei suona la batteria ed in casa ne abbiamo già una …. Potete immaginare … ?

La sala musica è diventata una sala giochi ed il suo sorriso è diventato un brano, “Nina”, contenuto nell’Album!

 

- Quale artista prendi come modello per le tue canzoni?

I miei compositori / autori preferiti sono John Williams, Morricone, Marianelli, Alicia Keys, Stromae, Anzovino, Strelisky. Ognuno a suo modo ha sicuramente influenzato la mia scrittura.

 

- Come curi il tuo look artistico?

Credo di non averlo…. Nel senso che sono me stesso. Cerco invece di portare in scena prima la musica.

 

- Se potessi rinascere quale periodo musicale sceglieresti? 

Ora! Mi piace stare sul limite della modernità musicale per conoscere e sperimentare le nuove tendenze musicali!

 

- Come gestisci l’ansia da prestazione prima di una performance?

Ecco, credo che questa sia una domanda a cui non saprei rispondere.

L’ansia da prestazione puoi gestirla o per carattere (non te ne frega niente del pubblico) o per esperienza (orami sei al 10.000 esimo concerto) !!

Io non sono in nessuno dei due casi, quindi mi tengo l’ansia !!

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