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“Con la mia musica cerco di far entrare l’ascoltatore dentro il mio labirinto di emozioni con sempre strade nuove da percorrere e vie d’uscita a sorpresa!”: Eva Favarò.



"Mi mancate tutti" è un brano che sin dalle prime parole ti fa comprendere lo stato d'animo che l'artista vuole trasmettere all'ascoltatore: lo stato di ansia perenne che si prova quando sai che di lì a poco sta per sopraggiungere e sopraffarti un attacco di panico.

Emerge tutta la solitudine e la malinconia di una persona che ha paura di mostrare le proprie fragilità, così talvolta l'attacco di panico si tiene in gola e non lo si lascia scatenare; altre volte invece ci si isola perché si pensa che sia un disagio da nascondere a tutti i costi.

Eva Favarò normalizza, con il suo testo, uno stato d'animo che, a volte, invalida le attività quotidiane; tuttavia l'ascoltatore trova finalmente conforto, confidando nella fiducia che gli altri possano essere lì a sussurrargli di respirare.

L'artista sonda, attraverso l'inedito, i dubbi, i sensi di colpa, tutte le emozioni che rendono l'essere umano vulnerabile e ci mostra altresì come trovare le vie d'uscita possibili.


- di dove sei e come la tua città ha contribuito a sviluppare una tua sensibilità artistica.


_ Sono siciliana, nata a Palermo, una città che trasuda cultura da tutte le parti e dove l’aspetto musicale è parte integrante del nostro stesso dialetto.

La musica fa parte della mia vita da sempre!


- Raccontaci il tuo percorso musicale dalle origini fino ad oggi.


Ho iniziato con lo studio del teatro e della danza (discipline che mi hanno aiutata tanto nella comunicazione artistica ).

Un giorno, mentre ballavo, la mia insegnante fece notare a mia madre che cantavo sempre durante le coreografie e da li ho intrapreso lezioni di canto.

Così la mia vita è cambiata ed ho iniziato a lavorare con una band sulla scrittura di testi inediti,

partecipando a vari Contest.

Tra i vari premi ho vinto: una borsa di studio al CET di MOGOL.

Dopodiché ho avuto la fortuna e l’onore di studiare con il maestro Mogol, Cheope, Giuseppe Anastasi , Giuseppe Barbera.

Questi studi e la mia determinazione mi hanno dato la possibilità di vivere di musica a Milano.

Sono Vocal Coach e Autrice; collaboro con vari Editori per cui scrivo canzoni ( Annalisa Minetti , Tekemaja (THE VOICE ) serie tv Marta&eva ( Raigulp ), Gabriele Esposito ( X Factor ).


- Raccontaci l’iter del processo creativo del tuo brano "Mi mancate tutti" ( da quando hai trovato l’ispirazione fino alla produzione finale).


“Mi mancate tutti “ è una una canzone “ liberatoria".

Una sera stavo lavorando su un beat, mentre le parole, ad un certo punto, sono arrivate tutte da sole .

Mi andava di essere sincera ed affrontare senza filtri un tema cosi delicato come l’attacco di panico.

Poi , fortuito è stato l'incontro con Matteo Passarelli ( collabora come docente al CET di Mogol e Radio Deejay).

Insieme abbiamo deciso di unire una base up, a contrasto con un argomento cosi delicato.

Il brano racconta l’esperienza di chi vive gli attacchi di panico. Questi possono presentarsi ovunque, quando sei da solo o in presenza di altre persone, in una metro ad esempio.

in quei momenti ti manca la terra sotto ai piedi e iniziano davvero a mancarti tutti .

Forse è proprio vero che nessuno si salva da solo .



- Dove hai scattato la foto della copertina dell’inedito? Ci spieghi il significato di questa immagine?


La foto della copertina è stata scattata da Enrico Palmosi un discografico che ha la passione per la fotografia.

Avevo necessità di un momento malinconia dove mi mostrassi chiusa in me stessa .

Cosi ho scelto questo scatto come copertina .


- Hai mai performato dal vivo e in quale occasione?


Ho fatto tanti live negli anni tra Milano , Roma , e tutta la Sicilia, uno di quelli che tengo nel cuore è l’apertura del concerto di Giuseppe Anastasi ( autore di Arisa )


- Come si struttura una tua live?


Durante i miei live cerco di emozionare il pubblico con l'intensa energia che provo al momento e che mi trasmette chi mi ascolta.

A volte vado da sola, altre volte con alcuni musicisti che decidono di collaborare con me . Il Labirinto di eva è un progetto aperto a varie collaborazioni .

Per me i live sono scambi di adrenalina pura !


- Chi sono per te “I labirinti”? A chi si rivolge la tua musica?


Per me il labirinto è sempre stato una luogo che mi ha sempre affascinato ( l’ho anche tatuato ) e riuscire a trovare la via d’uscita è stata, ogni volta, una vittoria.

La mia musica è rivolta a tutti : scrivo sempre storie vere o “rubate” dalla gente che incontra la mia strada.

Faccio musica Pop per cui il mio intento è quello di arrivare a più gente possibile.

Sapere che molte persone si ritrovano in quello che scrivo mi piace , mi da forza per continuare a scrivere sempre .


- Raccontaci una tua giornata tipo come persona e artista.


La mie giornate sono fatte di musica, distribuite tra l’insegnamento di canto e la scrittura di canzoni.

Non divido mai la mia vita privata da quella artistica in quanto sono due aspetti che vivono in me in maniera unica ed autentica.

Non potrei fare a meno della musica ,come delle persone.


- Come Vocal Coach che cosa ti piace tirare fuori in un artista?


Come Vocalcoach cerco di trasmettere l’amore per la musica senza pensare ai numeri ma a fare del

mio meglio a prescindere .

Amo fare da “specchio “ ai miei artisti ,lavorando su tutti quegli aspetti che gli sono sfuggiti, sia vocali, che di stile

facendoli uscire dalla loro zona di comfort e fargli scoprire caratteristiche nuove , valori aggiunti al loro progetto artistico .

Ovviamente anche loro cadono dentro il mio labirinto dove ci sono sempre strade nuove da percorrere e vie d'uscita a sorpresa!



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