Appena vidi il trailer di questo film al cinema, io e la mia migliore amica ci guardammo emozionate. Quando abbiamo letto che era stato diretto dal famoso regista Tornatore è stato inevitabile andarci.
Così il 9 marzo 2022 ci siamo fiondate dentro la sala per gustarci questo capolavoro.
Non esagero quando dico che abbiamo pianto per più della metà del film/documentario.
Lacrime di gioia per un compositore e arrangiatore che mi ha fatto vivere sensazioni che non sono di questa Terra.
Sono cresciuta con le sue musiche, grazie a mia madre che me ne parlava spesso, in particolare mi faceva sentire la colonna sonora di "C'era una volta in America".
Poi ho scoperto quella di "Nuovo Cinema Paradiso" ed è diventata la trama che lega la mia amicizia con la mia migliore amica Sara, nonché illustratrice che collabora con me per la creazioni di progetti sempre nuovi, anche qui nei miei articoli.
Il film descrive le mille sfaccettature della personalità di Morricone, quelle più chiare e cristalline e quelle più torbide e tormentate.
La vita di Ennio, infatti, non è stata una passeggiata in pianura, ma è stata una vera e propria scalata, lunga e faticosa. Un guerriero, un lottatore, che con le sue note musicali ha cercato di difendere la sua causa e di proteggere quel caos interiore che è proprio dell'artista.
Inizia da trombettista, passione che eredita dal padre; poi passa a studiare composizione al conservatorio di Roma e già in quel luogo così rigido e dedito alle regole, lui si distingue per creatività e intelletto, anche se questo non viene ben visto dalle personalità "puriste" della musica.
Morricone, infatti, veniva emarginato nella sua scuola d'elìte, in quanto per un trombettista studiare composizione era piuttosto anomalo.
Tutto è iniziato quando ha iniziato a impartirgli lezioni di composizione Goffredo Petrassi da cui ha imparato le regole e la disciplina che ci sono alla base della musica.
Ennio, però, comprende che il suo posto nel mondo non è tra i puristi della musica, ma è nella totale rivoluzione e decostruzione.
Una grande influenza venne da John Cage che ha scardinato il vecchio significato di melodia ed ha creato un nuovo concetto di musica, che comprende suoni e rumori provenienti anche dalla vita quotidiana. In questo modo gli strumenti diventano oggetti emissari di un nuovo modo di esprimersi.
E così che Ennio si avvicina al cinema western, componendo colonne sonore che contengono, per la prima volta nella storia della musica, fischi, rumori di oggetti, strumenti musicali "toccati" invece che suonati, in un mix dirompente.
Possiamo dire che Morricone è stato il precursore della musica per il cinema e grazie alla sua maestria ha dato dignità a questo ruolo.
Ma per ottenere il riconoscimento che oggi tutti sappiamo e onoriamo, il musicista ha dovuto subire numerose critiche dai suoi colleghi conservatori che non vedevano di buon occhio il suo servizio per il cinema. Uno status che consideravano immorale e di basso livello.
I critici difensori della musica pura ritenevano vergognoso l'uso che faceva Morricone del suo sapere compositivo.
Solo alla fine della sua carriera Ennio ricevette delle lettere di scuse che lo avevano liberato dal senso di colpa che sentiva perennemente dentro.
Un vero e proprio drammaturgo della musica: la maggior parte dei registi hanno trovato ispirazione per la realizzazione di alcune scene grazie alle sue note.
Le opere di Ennio si distinguono in quanto non fungono solo da bordone, ma (come si riteneva un tempo per la musica da cinema) valorizzano, descrivono sin dall'inizio la natura dei personaggi ed aiutano ad empatizzare con loro.
Lui è stato i suoi personaggi, perché dentro di loro ha messo tutta la complessità, la varietà e le contraddizioni di se stesso.
senza di lui molti registi e cantanti non esisterebbero o non avrebbero fatto successo, in quanto egli ha creato qualcosa di inaspettato e innovativo che ha dato un valore aggiunte alle loro opere.
Infine è stato molto toccante osservare il rapporto che il compositore aveva con certi registi, un'amicizia profonda e duratura, come quella con Sergio Leone e Giuseppe Tornatore.
Quest'ultimo che alla fine gli ha reso omaggio (dopo un anno dalla sua morte) con il memorabile documentario sulla sua vita, una raccolta di momenti, pensieri, magie, che solo le mani di un "illuminato" come Ennio può donarci.
Grazie.
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