Cosa può spingere una come me, cresciuta a pane e fantascienza, a leggere “La bugiarda luna”, romanzo d’amore a sfondo drammatico, pubblicato da Akkuaria Edizioni nel 2021?
La mia curiosità è stata suscitata subito da una piacevolissima intervista condotta da Anna Roscio e Claudio D'ancona, nella trasmissione “Gocce di Stelle”, allo staff del lungometraggio realizzato proprio sul romanzo. Impossibile resistere all'entusiasmo del regista, Marco Ferrara, alla bellezza della colonna sonora del Maestro Valvo, e alla coinvolgente presentazione della storia, fatta dall’autrice stessa, Angela Mori.
Catanese, poetessa e scrittrice di narrativa, classe 1979, Angela “Angelika” Mori fin da giovanissima si dedica ai componimenti poetici e all'età di quattordici anni vince il suo primo concorso letterario “I Poeti Contemporanei”. Alla prima silloge poetica "Semplicemente Angelika", andata subito in ristampa, seguono nuovi successi con "Zagare nel fango" e "Tra luci ed ombre" (Aletti editore, nella collezione "Tra un fiore colto e l'altro donato"); eclettica, presiede svariati eventi come presentatrice o moderatrice, occasionalmente interpretando brani dalle sue opere; ha presentato per Sikania Network il format "Piume Letterarie" dove intervista nomi noti del mondo della letteratura e il programma "Sikania Live". Nel 2021 pubblica "Danza e sentimenti ed altri racconti" una raccolta di racconti, ispirata alle atmosfere ottocentesche.
L’autrice si dichiara da sempre appassionata dell'oriente e attratta dalla luna, dalla luce che sa dare alle vicende umane, caricandole di sfumature, magiche o misteriose; scherza sulla propria lunaticità, anche nell’aspetto e, sorridendo, suggeriamo che la carnagione chiara in contrasto con i lucenti capelli corvini, sembra proprio frutto di “tintarella di luna”.
Lei stessa racconta che “La bugiarda luna” inizialmente era un racconto; è stato il regista che leggendolo ne ha intuito il potenziale e l’ha poi spinta ad ampliare la trama e aggiungere personaggi; il risultato è un romanzo dai toni drammatici, avvincente, da cui è stato realizzato il lungometraggio, le cui riprese sono da poco terminate, e che sarà presentato a festival e concorsi, in cerca di riconoscimenti, per arrivare poi alla grande distribuzione.
Senza svelare troppo, diciamo che la trama di "La bugiarda Luna" si sviluppa su due piani temporali; infatti narra la vicenda dell’amore, ostacolato, di due giovanissimi che vivono nella Sicilia degli inizi del Novecento, raccontata da un nonno ai nipotini che, per contrasto, vivono in un’epoca assolutamente diversa, gli anni Settanta, dove si respira modernizzazione, maggior libertà e progressivo distacco da tutte le rigidità del passato.
I protagonisti, Maria ed Orazio, sono diversi fra loro per censo e posizione sociale, contadino lui, figlia di nobili lei; un divario che segna da subito il futuro della loro unione; la storia d’amore scoccata come colpo di fulmine, durante il ballo di paese, dopo pochi mesi di felicità, di appuntamenti nascosti, si trova a fare, pesantemente, i conti con pregiudizi fortemente radicati nelle rispettive famiglie.
La natura siciliana, bellissima, fa da sfondo alla storia d’amore che si scalda nel tepore dell’estate e si inebria dell’ingenua energia del primo amore di gioventù, totalizzante, fiducioso di poter opporre ad ogni ostacolo la forza dell’amore; come da previsione, o presagio, la “luna bugiarda” farà di tutto per impedire i loro progetti.
Legittimo pensare che non si tratti di nulla di nuovo “sotto il sole”, permettiamoci il gioco con gli astri; in effetti in letteratura e nella cinematografia sono moltissime le storie d’amore osteggiate dalle famiglie, matrimoni che non s’ “hanno da fare”, spose promesse a uomini diversi, estranei, unioni combinate per motivi strategici, economici, o peggio.
Eppure qui c’è qualcosa di profondamente originale, che fa apparire unica e nuova questa pagina d’amore, sia pure triste. Chi legge in realtà “non legge” un racconto, ma lo vive in prima persona, ci si trova dentro irrimediabilmente, si identifica con l’uno o l’altro personaggio.
L’autrice, nel suo modo calmo e sereno di spiegarsi fa apparire facile il mestiere di scrivere, ma catturare l’interesse del lettore e tenerlo incollato e interessato fino all’ultima pagina richiede grande bravura. E ne ha da vendere!
Fin dalle prime pagine smettiamo di leggere ed “entriamo” nelle case, viviamo l’allegria di figli e nuora che vanno a far visita ai nonni, viviamo la serenità dei nonni che attendono i “carusi”, i nipotini, li vediamo scendere garruli da una Simca rossa fiammante e durante la passeggiata nel podere pendiamo anche noi dalle labbra del nonno invitandolo a raccontare la sua vita passata, della sua gioventù, a rispondere a mille domande sulla vita e sull’amore, e vogliamo davvero sapere se nel bailamme della festa ha baciato la più bella ragazza del paese, avidi di capire le cose della vita a cui si stanno affacciando; quasi sentiamo il respiro di sollievo del nonno quando arriva da casa il richiamo “dai, correte, vi aspetta la granita” a salvarlo dalla serrata curiosità infantile, ma non dall’ondata dei ricordi; ecco che veniamo proiettati indietro nel tempo, quando lui è giovane e incontra quella creatura gentile, dalla carnagione insolitamente chiara, i lunghi riccioli biondi, che gli pare un angelo e tutto comincia.
Dipende dalla sensibilità ma probabilmente nelle primissime pagine qualche lettore potrebbe avvertire un eccesso di tinte “rosa”, da romanzo d’amore per adolescenti; niente di più sbagliato! infatti è sufficiente svoltare qualche pagina per essere catapultati nella complessità delle relazioni sociali di un’epoca, per noi lontana lontanissima, che diventa reale, concreta, storicamente presente. In poche pagine tutto cambia.
E' come se l'autrice ci facesse indossare gli occhiali della realtà virtuale; con la sua scrittura senza fronzoli, ci immerge in un’epoca precisa, dalla mentalità “ristretta” creata da consuetudini alle divisioni sociali, dove l’agire individuale è condizionato a livelli estremi da quelli che paiono, oggi, per noi, vincoli inesistenti, tutt’al più antiche convenzioni di cui resta qualche traccia, da cui fortunatamente quasi tutti possono affrancarsi, perché godiamo, di libertà allora impensabili.
D'altronde che anche nei primi del Novecento ci si potesse sposare per amore, è dimostrato dall'amico del protagonista, che per sua fortuna incontra, e sceglie, una ragazza accessibile. Come a dire che in ogni epoca ci sono luci e ombre, caratteri solari e quelli 'lunari'.
Non significa che non esistano differenze sociali (tutt’altro!) o che le vecchie tradizioni siano del tutto scomparse, ma non sono la norma, chi vuole ha la possibilità di scegliere strade diverse.
Sono storia. Anzi, storie, che è emozionante ascoltare, provare empatia e simpatia per i due protagonisti, fare il tifo per loro.
Insomma, Angela Mori con partenza soft ha costruito un crescendo della vicenda capace di tenere il lettore incollato fino all’ultima parola.
In attesa di vedere il film e decidere se sia altrettanto capace di avvincere, quanto la storia scritta, consigliamo la visione del teaser e la lettura del romanzo.
Ma non finisce qui!
Di Angela Mori infatti è uscita a marzo una silloge poetica, intitolata "Musa D'Argento (La luna dei poeti) nella sua produzione letteraria indubbiamente il tema della luna è molto presente, da vera appassionata dell'astro d'argento!
Buona lettura!
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