Questa sera vi presentiamo una ragazza molto versatile: suona il pianoforte, scrive i suoi brani da sola e si sta laureando al conservatorio in canto pop rock.
Il suo repertorio va dalla musica classica al rock più spinto.
Intervista a cura di Riccardo Russo.
R. Russo:
Quanti anni hai?
C. M. Asaro:
22.
R. Russo:
Qui già mi chiedono se sei single!
C. M. Asaro:
Sì, non ho nessuno con me.
R. Russo:
Beh questo per un artista è la normalità. Entriamo subito nel vivo, come hai deciso di diventare una cantante?
C. M. Asaro:
In realtà non so il momento preciso, ma posso dire il momento in cui ho iniziato a studiare alla The Vocal Academy, ovvero nel 2017, all'età di 17 annni. Dopodiché ho iniziato il corso al conservatorio in canto pop rock.
R. Russo:
Io ti ho presentato dicendo che tu spazi dal classico al pop rock. Come mai? Com'è successa questa commistione?
C. M. Asaro:
In realtà sono generi che mi piacciono entrambi. Non sono passata prima all'uno e poi all'altro genere, è tutto un insieme. La musica è universale.
R.Russo:
Il tuo non è un rock qualsiasi...
C. M. Asaro:
No, io mi ispiro molto agli Evanescence, alla cantante Amy Lee, sono il mio focus, il mio punto di riferimento sia a livello musicale che compositivo.
R. Russo:
Il pianoforte quanto contribuisce nella tua opera artistica?
C. M. Asaro:
E' fondamentale per me. Il mio processo creativo inizia seduta sul pianoforte.
R. Russo:
Altrimenti?
C. M. Asaro:
inizio dal canto.
R. Russo:
E per quanto riguarda i testi?
C. M. Asaro:
Diciamo che sono al principio distaccati dalla parte musicale. Testo e musica sono all'inizio due cose differenti, ma che poi mano a mano si fondono.
R. Russo:
I tuoi testi di che parlano?
C. M. Asaro:
Possono parlare di amore, ma anche di dolore. Così come c'è il bene ed il male, noi prendiamo l'esperienza e la trasformiamo.
R. Russo:
Tu vedi così la realtà? Con questo dualismo?
C. M. Asaro:
Sì, secondo me se si prova dolore, l'amore può aiutarti a superarlo.
R. Russo:
Nel momento in cui delinei un testo, il tuo scopo qual'é?
C. M. Asaro:
Voglio arrivare alle persone oppure voglio raccontare qualcosa.
R. Russo:
Facciamo un passo indietro a quando tu hai iniziato...un ragazzo di oggi 17enne appunto scopre questa passione per il canto, tu cosa gli consiglieresti di fare? di affidarsi subito a dei professionisti?
C. M. Asaro:
In realtà è soggettivo, io ad esempio non mi sono posta subito di fronte a dei professionisti, ma comunque ho provato prima da me, però alla fine sono arrivata a studiare in una scuola.
R. Russo:
Oggi come si prova da sé?
C. M. Asaro:
Io ho iniziato così, ho visto che mi piaceva suonare la tastiera e la cosa mi appassionava sempre di più; quindi alla fine ho capito di voler studiare.
R. Russo:
Come avviene il connubio tra testo, musica e arrangiamento?
C. M. Asaro:
Mi è capitato di farlo in due modi differenti. Prima scrivo un testo ed ho un'armonia a parte e poi li metto insieme. Ma è successo anche di avere prima la melodia e poi è venuto fuori il testo. Se mi dovessi basare sull'ultimo brano, le due cose sono andate di pari passo. Prima ho scritto il testo e poi mi sono messa al piano per collegare le varie parti del brano. Dopo aver composto dal piano ho iniziato ad unire gli altri strumenti.
R. Russo:
Ma è un mestiere o è una missione fare l'artista?
C. M. Asaro:
Entrambe le cose. Dalla musica puoi ricavarci un mestiere, ma puoi anche trasmettere un messaggio alle altre persone.
R. Russo:
Quindi l'artista ha la responsabilità di veicolare un messaggio con le sue canzoni?
C . M. Asaro:
Sì.
R. Russo:
E con il brano che hai portato oggi, che messaggio vuoi veicolare?
C. M. Asaro:
Che nonostante le tante difficoltà che possano esserci bisogna sempre ritrovarsi, prendere quelle esperienze ed imparare da esse per ritrovare la strada per casa.
R. Russo:
Andiamo ad ascoltare la strada per casa.
CURIOSITA'
- Il brano tratta una storia vera della cantante, una delusione d'amore, una disillusione che le ha fatto smarrire la strada per tornare a casa;
- Le riprese sono state fatte in parte dalla mamma all'interno della casa in campagna della ragazza, mentre altre sono state fatte alla The Vocal Academy;
- Il sogno di Chiara è quello di poter insegnare;
- La Vocal Coach che segue Chiara è Federica Lamberti;
- Chiara ama gli animali, in particolare i gatti;
- Il segno zodiacale è il Leone.
R. Russo:
Quale programma usi per registrare?
C. M. Asaro:
Io uso logic che è un programma che si trova sul Mac, collegandolo tramite cavo usb al pianoforte riesco a registrare le tracce.
R. Russo:
Quindi utilizzi dei campioni e poi sovrapponi le tracce.
Ma adesso che stai concludendo gli studi al Conservatorio, che idea ti sei fatta? Serve oppure ti fa perdere l'ispirazione come una fetta di popolazione pensa?
C. M. Asaro:
Io penso che studiare sia importantissimo nella musica, perché impari la teoria. Per il fatto dell'ispirazione non credo che te la faccia perdere, in quanto è un elemento soggettivo di ognuno di noi. Dallo studio, anzi, apprendi il riuscire a fare altre cose con la musica.
R. Russo:
Come preferisci lavorare e perché?
C. M. Asaro:
Preferisco lavorare da sola, perché riesco a concentrarmi meglio e poi perché per me è un aspetto molto intimo di me stessa. Alla fine scrivo di ciò che ho provato in quel momento della mia vita.
R. Russo:
Quali sono i tuoi progetti futuri?
C. M. Asaro:
Voglio continuare a comporre qualche brano, poi la laurea e vedremo che succederà...
R. Russo:
Vedo che sei molto organizzata...diciamo che non sei quel tipo di artista che scrive di sera o si lascia ispirare davanti ad una bottiglia di whisky.
C. M. Asaro:
Dipende!
R. Russo:
E gli altri quanto contano? Una volta che il prodotto è finito e pubblicato?
C. M. Asaro:
Contano, ma compongo in base a quello che sento.
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