"Fin da piccola pensi che quando piove è così romantico, così da film, così bello, così inaspettato e vero, ma la realtà è un po' diversa e tu, resti lì desolata, bagnata come un pulcino, pensando perché capita proprio a me..."
Questa è, a mio avviso, la frase, la poetica per eccellenza dell'intera canzone Oggi piove dei Lunastorta.
Ci sono giorni in cui canteresti sotto la pioggia come nel film Singin' the rain senza accorgerti che sei senza ombrello e completamente zuppo da testa a piedi, mentre ci sono altri momenti in cui l'incanto della vita sembra svanire e tutto ti sembra più pesante e difficile da gestire.
Oggi piove racconta la vita nella sua straordinaria semplicità, descrivendo con una melodia briosa e frizzante la magia che si crea nell'osservare la pioggia, come accade quando si è piccoli.
L'infanzia che tutto colora anche nelle giornate più uggiose e tristi.
Tuttavia alla meraviglia determinata dalla fanciulezza si contrappone la realtà dell'età più adulta e matura, che non nega il passato di colori e sfumature, sebbene lo veda in una prospettiva diversa, proiettata verso un sentire che alterna episodi in cui si vacilla ed altri in cui ci si orienta.
D'altronde la vita ha tanti caratteri, tanti umori e l'essere umano è determinato da essi, inevitabilmente.
Non a caso loro sono...I Lunastorta!
Scopriamoli insieme...
Chi sono i lunastorta?
I Lunastorta sono Jacopo Fantini e Giulia Spallanzani, un "duo" sia nella musica che in amore che tratta di temi quotidiani, profondi e non, in modo spensierato ma riflessivo, tra un broncio e un sorriso, proprio come quando ci si alza con la luna storta in una giornata di sole. Il loro stile pop-indie tradisce varie influenze funk, soul e jazz, rivelando la passione di questi artisti per la musica in tutti i suoi generi. L’idea dietro questo progetto e’ quella di una musica per tutti i palati: semplice da fruire, ma allo stesso tempo complessa nella sua composizione, come uno spaghetto al pomodoro e basilico.
Chi eravate prima di formare il vostro duo?
Jacopo suonava come chitarrista nei Cellar Door, mentre Giulia era una cantante in cerca di
strumentista.
Come vi siete conosciuti e come è nata l’idea di creare questa collaborazione?
(G)Ci siamo conosciuti in realtà al Politecnico, durante le lezioni di ingegneria fisica, perché essendo entrambi ritardatari finivamo sempre seduti in fondo le prime ore. Da lì chiacchierando abbiamo scoperto di condividere la passione per la musica, ma non avevamo mai parlato di suonare insieme. Poi un'estate, la band di Jacopo si è sciolta ed io stavo cercando un chitarrista, percui gli ho proposto di provare a suonare insieme, principalmente per fare cover e suonare un po' in giro in qualche locale. Da subito però Jacopo, che è una fucina di idee, mi ha iniziato a mandare delle note audio dove improvvisava con la chitarra e io mi sono lasciata ispirare e così abbiamo iniziato a scrivere.
Perché proprio questo nome?
(J)Questo nome è frutto di una lunga riflessione, volevamo qualcosa di fresco, ma non troppo allegro (un po' indie per intenderci)... così anche pensando ai nostri caratteri un po' lunatici e alla nostra passione per la luna siamo giunti alla conclusione che Lunastorta fosse il nome perfetto per il progetto.
Sulla descrizione del vostro Instagram ufficiale (lunastorta_official) leggo: guadagniamo tempo, facendo musica a tempo perso. Spiegateci un po’ la vostra “filosofia”.
(G)Ottima domanda! Come avrai intuito quando parlavamo dei tempi dell'università, non siamo musicisti full-time, ma abbiamo studiato tutt'altro e al momento abbiamo entrambi anche due lavori "non-musicali". Da qui "musica a tempo perso", cioè il fatto che dedichiamo alla musica (purtroppo) i nostri ritagli di tempo non essendo il nostro impiego principale al momento. Allo stesso tempo però guadagniamo tempo sia nel senso che è una passione per noi e che quindi il tempo che mettiamo nella musica, a prescindere da se poi andrà o non andrà come "carriera", sarà un tempo speso bene, sia nel senso che guadagniamo tempo in attesa che sia il nostro momento.
Qual è stata la vostra formazione musicale?
Giulia ha studiato canto fin da bambina, dapprima alla Play the Voice di Massa con Elena Cirillo, poi una volta trasferitasi a Milano ha iniziato al Bunker#54 col mitico Francesco Rapaccioli, che è anche al nostro fianco nel progetto. Jacopo ha cominciato a studiare chitarra a 12 anni, per poi proseguire in diverse scuole private fino a pochi anni fa, estendendo il focus alla teoria musicale.
I vostri studi come hanno trovato compatibilità con la vostra vita privata?
(G)Direi semplicemente facendogli posto, cioè trovando del tempo da dedicare alla musica rinunciando a fare altre cose.
Chi di voi due scrive le canzoni?
(J) Scriviamo insieme... generalmente io scrivo la musica, l'armonia e l'arrangiamento della chitarra, mentre Giulia scrive i testi e la melodia della voce. Non è raro però che ci chiediamo consigli a vicenda o che scriviamo dei pezzi anche in totale autonomia.
Di solito cosa vi ispira, qual è l’argomento dei vostri brani?
(G) Penso di parlare per entrambi se dico che la nostra principale fonte di ispirazione è il quotidiano, le emozioni che proviamo durante la nostra vita o le situazioni in cui ci ritroviamo. Hai presente quando c'è quella cosa a cui continui a pensare e che non ti esce dalla testa se non provi a buttarla giù per iscritto?
Come avviene il processo creativo? Descriveteci gli step che seguite, dalla stesura del testo fino alla produzione finale del brano. Siete autodidatti o chiedete la collaborazione di un producer?
(J) Anche qui non abbiamo una regola, può essere che si parta da un'improvvisazione alla chitarra piuttosto che da un giro di accordi (o anche solo un accordo a volte!) che ci piace. Dopo aver scritto una linea armonica, eventualmente anche con qualche melodia strumentale, passiamo alla melodia della voce con un testo in finto italiano o finto inglese e poi come step finale buttiamo giù un testo che esprima i sentimenti che la melodia ci rievoca. Così arriviamo a una prima bozza di pezzo chitarra e voce (o alle volte piano e voce) che poi cerchiamo di arrangiare con l'aggiunta di altri strumenti. Per quanto riguarda la produzione, invece, ci appoggiamo allo studio Hi Funk di Giorgio de Petri e Luca Sparagino con il supporto extra di Francesco Rapaccioli, con i quali ci confrontiamo anche sul fronte autorale quando necessario. Di fatto nulla è scritto nella pietra fino alla versione finale del mix.
Parliamo del brano che avete portato. Come nasce “Oggi piove” ? Che cosa volevate raccontare?
(G)Oggi piove nasce a Genova, durante il mio periodo di tesi magistrale (era il periodo del secondo covid, diciamo inverno 2020/21). Jacopo (santo subito) è venuto a trovarmi per un po' perché le sue lezioni universitarie erano tutte online. Così tra una lezione e un salto al mare ha scritto la base del pezzo. Per me era un periodo un po' particolare, dove avrei dovuto essere molto soddisfatta dei miei risultati accademici ma invece mi sentivo sempre un po' a metà, mai all'altezza, e il meteo di Genova rispecchiava appieno questo mio sentimento. L'idea per la prima strofa mi è venuta proprio mentre camminavo sotto la pioggia senza ombrello né altro, in direzione della mia gelateria preferita nei dintorni di casa, e riflettevo sul fatto che avrei proprio voluto un gelato mandorla pistacchio e panna ma con tutta quella pioggia forse non aveva senso...
Chi ha realizzato la copertina del singolo e cosa volevate rappresentare con quell’immagine?
(J) La copertina del singolo l'abbiamo realizzata combinando l'intelligenza artificiale e l'immaginazione umana. All'inizio ci eravamo immaginati una luna stilizzata (per richiamare il nome della band) con la lingua di fuori che si mangiasse il gelato descritto nella canzone. L'AI ha un po' frainteso l'idea e alla fine ci ha regalato quest'immagine di un gelato al pistacchio che si sta sciogliendo e che è lui stesso la luna ed è stato amore a prima vista.
Quali strumenti avete utilizzato per la composizione?
Per la composizione principalmente chitarra e tastiera, ogni tanto accostate a una loop e ad un piccolo pad.
Raccontateci com’è una giornata tipo di Jacopo e Giulia e come si concilia con quella artistica dei Lunastorta.
(G) La mia giornata tipo parte con una sveglia presto ma non troppo, tipo tra le 7 e le 8, seguita per prima cosa dal preparare il caffè. Poi mi preparo e mentre faccio colazione di solito controllo le mail (lunastorta e non) o preparo contenuti per i social. Vado a lavoro rigorosamente in bici (vivo in Olanda...) sperando di arrivare tra le 9 e le 10, lavoro fino alle 18 o 19 nel mio bel laboratorio e poi torno a casa, preparo la cena e mi dedico alla musica che sia suonando qualche cover, lavorando a un pezzo nuovo o studiando per le lezioni di canto. Non vado praticamente mai a letto prima di mezzanotte / l'una.
(J) Non riuscirei a definire una 'giornata tipo' ma posso garantire che la musica permea tutta la mia vita. Durante il giorno lavoro come consulente nel ramo dell'AI, spesso da remoto. Questo vuole in sostanza dire che, fuori dal campo della telecamera, tutta una serie di strumenti sempre accesi sono pronti ad essere suonati. Viaggio molto sia per piacere che per lavoro ma anche in questo caso, mai senza uno strumento, come il mio fido ukulele. L'ispirazione è sempre dietro l'angolo!
C’è un artista (musicale e non) da cui traete ispirazione?
Per Lunastorta i nostri riferimenti più moderni sono ad esempio Tom Misch, i Palmaria o Eloise, in italia invece possiamo parlare di Serena Brancale, come di Salmo (accostamento interessante, lo so) per dirne due agli antipodi. Come background in generale attingiamo a un po' di tutto dalle nicchie progressive a cui è appasionato Jacopo, ai Beatles, ai Fugees, agli standard jazz.
Come si svolge una vostra performance live?
Questa fase è ancora in pianificazione. Essendo essenzialmente un duo neo uscito e avendo però allo stesso tempo tanti strumenti inseriti nella nostra produzione, stiamo studiando dei live adatti con sistemi di loop e suoni pre registrati. Sarà uno show molto divertente, seguite come si evolverà sui nostri social!
Dove vi esibite solitamente e dove vi piacerebbe esibirvi?
Per ora non abbiamo ancora fatto live ufficiali ma solo qualche comparsa.
Sarebbe un sogno esibirsi al Blue Note di Milano o come apertura per un concerto di qualche star internazionale come hanno fatto per esempio di recente Mara Sattei per i Coldplay o Laila Al Habash per Lana del Rey.
Avete mai partecipato ad un contest musicale?
Pre-Lunastorta si, come Lunastorta ancora no, ma per il momento non è nei nostri piani.
Di dove siete e come la vostra città vi ha influenzato artisticamente?
(G) Io mi considero di Massa, in Toscana, anche se non ci sono nata, perché ho vissuto in quella città incorniciata tra mare e montagne praticamente tutta la mia infanzia e adolescenza. Penso che questo mi abbia influenzata per due motivi principali. Uno più pratico e cioè il fatto che sono stati i miei insegnanti di musica di quando ero piccola a spronarmi ad iniziare a prendere lezioni di canto. E uno più romantico perché per me quelle zone sono fonte di ispirazione continua, per la poesia dei paesaggi e per la nostalgia che starvi lontano provoca.
(J) Sono di Milano, nato e cresciuto in provincia. Mi sono formato musicalmente in un ambiente underground, molto attivo in diversi generi di nicchia, dal progressive metal alla musica elettronica, dal new soul al rap 'di quartiere'. Faccio parte da anni di un'associazione culturale che promuove gli artisti emergenti delle nostre periferie e lo scambio fra i diversi generi, elemento a mio parere chiave per la creatività.
Indicatemi i vostri profili social.
Ci potete trovare su instagram come @lunastorta_official (siamo
anche su Tiktok e Facebook, ma pubblichiamo meno...) o ai nostri profili personali @jaco.opo e @giulspallanzani.
Mandateci un saluto.
Baci lunari a tutti gli ascoltator* di Webradio Italiane!
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