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Copyright, approvata la direttiva Ue: cosa cambia



Il Parlamento europeo ha approvato le nuove norme sul rispetto del diritto d'autore con 348 sì, 274 no e 36 astenuti. La nuova normativa consentirà a creatori ed editori di notizie di negoziare con i giganti del web.

arlamento europeo ha approvato la nuova direttiva sul Copyright. Il via libera dall'aula di Strasburgo all'accordo provvisorio raggiunto a febbraio sulle nuove norme sul rispetto del diritto d'autore in Internet è passato con 348 sì, 274 no e 36 astenuti. Le nuove norme Ue sul copyright, che includono salvaguardie alla libertà di espressione, consentiranno a creatori ed editori di notizie di negoziare con i giganti del web. La discussione prima della votazione era stata molto accesa, tanto da 'spaccare' l'Europarlamento in due fazioni: quella dei pro e quella dei contro.  

Essenzialmente il dibattito si concentrava su tre questioni: 

la creazione di un nuovo diritto che consentirebbe agli editori di pubblicazioni giornalistiche di ottenere un compenso per l'utilizzo digitale dei loro articoli (il vecchio articolo 11, ora articolo 15); l'imposizione alle piattaforme on line come Youtube di misure atte a monitorare i contenuti, al fine di tutelare la remunerazione del diritto d'autore (il vecchio articolo 13, ora diventato articolo 17); la creazione di una nuova eccezione sul copyright per consentire l'utilizzo di tecniche di 'text and data mining' nell'Ue.

Copyright, la vecchia normativa e i suoi limiti

La normativa in vigore fino ad ora, all'articolo 5 della direttiva in vigore sul copyright, permetteva l'uso di opere protette da diritto d'autore per alcuni scopi senza la previa autorizzazione dell'autore o di altri aventi diritto. Tuttavia, la lista delle eccezioni non era obbligatoria, bensì opzionale: ciò comporta che gli Stati membri possono decidere in autonomia quali eccezioni e limitazioni prevedere.

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