Il viaggio del bassista - Cristiano Voltaggio
- Lucia Zoldan

- 26 set
- Tempo di lettura: 3 min
“Il viaggio del bassista” è il libro attraverso il quale Cristiano Voltaggio ha esplorato il mondo della musica con un occhio particolare ai giovani che si vogliono approcciare al basso elettrico.
Laureato al Saint Louis College of Music di Roma a un certo punto del suo percorso di artista ha deciso di mettere nero su bianco parte delle informazioni contenute nei video del suo canale YouTube.
È un libro breve che alterna vere e proprie lezioni a parti adatte anche ai non addetti ai lavori. Mentre la prima parte può essere compresa fino in fondo solo da chi ha una buona base di teoria e pratica di musica, la parte restante è senza dubbio pensata per un target più vasto, non solo studenti.
Io ho letto “Il viaggio del bassista” incuriosita soprattutto dalle informazioni nuove riguardo ai musicisti che hanno fatto la storia della musica e dagli aneddoti inseriti con intelligenza e precisione.
Può essere quindi una valida guida ma anche un’introduzione alla musica vera, quella che troppo spesso non viene ricordata né, tantomeno, suonata.
Il punto centrale è ovviamente il basso al quale Cristiano Voltaggio riconosce una funzione essenziale in qualsiasi gruppo: non solo quella di accompagnamento ma anche di improvvisazione e interpretazione. Sezione ritmica, armonia e quindi interpretazione vocale sono la combinazione perfetta degli elementi che Cristiano insegna con dedizione ai suoi studenti senza dare nulla per scontato. Sì, è anche un insegnante privato, da qui si capisce il senso del libro.
Il passaggio da studente a insegnante non è stato esente da delusioni e momenti negativi, da rifiuti e da figuracce. Il tutto però è stato di estrema importanza nella ricerca di un costante miglioramento attraverso lo studio, l’esperienza e la perseveranza.
Spesso da giovani si viene folgorati da una passione improvvisa, chi dal disegno, chi dalla scrittura, chi dal suono di uno strumento. Questo è ciò che è accaduto a Cristiano ma il segreto non è tanto l’interesse iniziale verso l’arte quanto la capacità di continuare ad approfondire e affinare la tecnica nonostante i momenti no, inevitabili nel mondo degli artisti.
“Il viaggio del bassista” esplora lo strumento da un punto di vista umano e trasmette benissimo il senso del ritmo anche a chi ne sa poco o nulla. Non credo sia la tipica lezione accademica ma è, piuttosto, un libro da consultare per avere un parere tecnico e un riferimento musicale sempre attuale nel quale le canzoni citate devono continuare ad essere prese come esempio.
Da qui la sottile critica ai meccanismi del mondo dei talent e di alcune etichette discografiche dove il successo è spesso l’unica meta e la realtà è una visione distorta della vita dell’Artista.
Non può quindi mancare il riferimento all’utilizzo dell’Autotune nella fase di produzione e post- produzione e in generale al significato e a come vengono comunicati i messaggi nelle canzoni.
Per Cristiano Voltaggio ogni musicista dovrebbe ambire a comporre qualcosa di memorabile e riconoscibile e non adeguarsi all’appiattimento generale di musica e testi. Il basso elettrico si presta bene a diversi generi, dal jazz al rock sino al pop essendo uno strumento dalle molteplici sfaccettature.
Ne “Il viaggio del bassista” oltre al basso elettrico ci sono dei riferimenti al contrabbasso e al contrabbasso elettrico: ciò che accomuna questi strumenti è l’autenticità della musica e la descrizione delle tecniche di esecuzione dei brani.
Se per alcuni possono sembrare semplici divagazioni per me i racconti inseriti fanno parte del processo formativo e creativo dell’artista. Questo libro vuole essere, oltre che una guida, l’inizio di un viaggio rivolto ai ragazzi affascinati dal basso elettrico.
È un invito all’esprimersi attraverso la musica, al di là del basso elettrico. È un racconto a tratti filosofico che fa risaltare il senso più profondo della comprensione e della magia della musica. Concordo con l’artista Paul Klee quando afferma che “L’arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che non sempre lo è”.
Così il basso, come avviene nei dipinti di Klee, fa emergere l’arte in modo armonico e la visione sinfonica della pittura colora il suono utilizzando un linguaggio universale.
Cristiano Voltaggio ringrazia in modo particolare: Andrea Ventura – correzione bozza; Giovanni Notarbartolo – impaginazione e Francesco Flamini – copertina.









Commenti