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Roby Cantafio: il cavaliere oscuro del rock che incanta le ombre misteriose dell’animo umano.




C’è chi suona per passione, chi per mestiere, e poi c’è Roby Cantafio: lui suona per evocare.

Quando entra e raggiunge il palco l’atmosfera cambia: aumenta la tensione e la vibrazione in sala senza nemmeno che lui pronunci una parola, ma basta uno sguardo, il suono metallico di una corda tesa ed il modo in cui tiene la chitarra come fosse una reliquia o un oggetto sacro per un rituale che apra le menti dei suoi spettatori.

L’artista diventa il cuore pulsante del palco pronto a sfoderare verità sconvolgenti sulle ombre misteriose dell’animo umano, rivelandone fragilità e forza allo stesso tempo.


Il suo stile è un intreccio di atmosfere suggestive, riff taglienti e una presenza scenica senza artifici, autentica e d’impatto, che è coerente con gli stati d’animo che sente e vuole far provare al suo pubblico.


Roby Cantafio è uno di quegli artisti che sembra portare con sé una storia non detta, come se ogni concerto fosse solo un frammento di una narrazione più vasta, iniziata chissà quando e destinata a non finire mai.

C’è qualcosa di antico in lui, ma anche qualcosa di terribilmente vivo. Una fame di verità e amore.


Un artista così non si dimentica, perchè non si impone, ma ti attraversa e ti resta dentro nel rumore e nel silenzio, come fanno solo le leggende.



- Di dove sei e come la tua città ti ha influenzato artisticamente.


- Abito vicino Milano, non è stata la città ad influenzarmi artisticamente, quanto, I viaggi per il mondo che ho vissuto.


- Raccontaci il tuo percorso musicale dalle origini Fino h ad oggi.


- Il mio percorso musicale, inizia prestissimo, già dalle scuole medie, grazie anche al professore Franco Minniti, che al posto del classico flauto, ci fece iniziare a suonare altri strumenti. Ne provai alcuni, ad esempio il basso, ma ben presto, capii che la chitarra elettrica sarebbe stata la mia compagna di vita.


- Quando hai capito che fare l’artista era la tua strada? C’è stato un evento in particolare che te lo ha fatto comprendere?


- Come già detto sopra fu proprio alle scuole medie, capii che quella era la mia strada. A solo 12 anni entrai a far parte della mia prima band, cimentandomi con grandi successi internazionali ed italiani.


- Raccontaci l’iter del processo creativo che segui per la creazione di un brano.


- Non c'è una regola che segue il processo creativo. Posso essere ispirato da una melodia, può nascere prima un testo e poi la musica o viceversa.


- Da cosa ti lasci ispirare?


- Dai sentimenti del momento e dalla vita quotidiana, dallo stato d'animo del momento stesso. Può ispirarmi, la luce del mattino, o il buio della sera. Spesso, dalla natura, dai ricordi e dalle persone.


- Qual è il brano che più rappresenta la tua personalità e perché?


- IL MONDO CHE TREMA, è un brano che affronta la vita, anche quella attuale, rispecchia la mia personalità, autentico e diretto, c'è una forza che nasce dalle ferite.


- Quali tematiche prevalgono nelle tue canzoni?


- Sono riflessioni sociali, l'amore, l'empatia per gli animali. Introspezione e autenticità, essere se stessi.


- Descrivici il significato del videoclip del tuo ultimo brano “L’amore senza età” e raccontaci il processo creativo che ti ha portato alla sua ideazione.


- L'AMORE SENZA ETÀ , è il mio ultimo singolo, il video è un viaggio emozionale, che invita a riflettere sull'amore eterno. Un amore che resiste al tempo, profondo, malinconico, ma mai debole. Un amore senza tempo, senza età, ciò che conta è l'autenticità del legame. È nato in un periodo in cui mi sentivo connesso alla tematica dell'amore senza tempo.


- Quali altri progetti hai in programma?


- A parte i miei live classici, c'è un progetto molto importante, si chiama TRA LE CORDE E LE STELLE. Sarà un viaggio musicale tra passato e presente, tra la mia musica e il lascito del maestro Alberto Radius. Un singolo dedicato interamente a lui, ci saranno dei live con delle possibili collaborazioni.


- C’è un live a cui sei rimasto particolarmente legato?


- Il live a cui sono più legato è stato quello del 6 novembre 2022 all'Auditorium di Vizzolo Predabissi MI, suonando con il grande Alberto Radius.


- Come si struttura una tua performance dal vivo?


- In base alla scelta dei brani, in base alla location, dove si andranno ad alternare, momenti più leggeri a momenti più energici, questo ci permette di mantenere alta l'attenzione del pubblico.


- Raccontaci una tua giornata tipo.


- La mia giornata inizia abbastanza presto, una tazza di caffè e uno sguardo in giardino, verso i miei bonsai, che mi danno la carica. Intorno alle 10:00, salgo nel mio studio e la giornata inizia a prendere forma, a lavorare su nuove melodie, nuovi brani. Alle 13:00, pausa pranzo. Dalle 14:00 si cominciano le lezioni fino alle 17:00 o 18:00, una sbirciatina sui vari social, mi piace interagire con i miei followers. La creatività prende il sopravvento e l'energia dell'oscurita' della Notte, mi spinge a lavorare in studio fino a tardi.


- C’è qualche artista del passato da cui hai preso ispirazione?


- In realtà, pensandoci, la mia personalità e la mia musica sono ispirate al Rock anni 80. I KISS per esempio sono stati fonte di ispirazione all'inizio della mia carriera. La mia continua ricerca d'identità è stata attraversata da vari contesti culturali, dalle mie permanenza, dall'italia alle Bahamas, all Iran che mi hanno portato ad un mix musicale che riflette appunto la mia esperienza nel mondo.


- Come curi il look artistico?


- È un mix di eleganza ribelle e autenticità, capace di comunicare personalità. Non è un look costruito, ma vissuto.


- Se potessi rinascere in quale periodo musicale sceglieresti di vivere?


- Nessun periodo, quello attuale mi piace così com'è in fondo. Anche nella realtà della mia vita, sono nato con lo spirito da chi arriva da un altro tempo, ma con qualcosa da dire a chi vive oggi.


- Come gestisci l’ansia da prestazione prima di una performance?


- L'ansia la trasformo in energia creativa. Prima di esibirmi, prendo un momento tutto mio, non per isolarmi, ma per ritrovarmi. In questo silenzio rivedo la mia musica e la mia storia. "Perché l'adrenalina è parte dello spettacolo... Ma il cuore è solo mio."



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