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Davide Uria: l’arte contemporanea per guardare oltre la superficie

Immaginare di comprendere qualcosa che è difficile afferrare con la mente ci esorta a progredire verso una ricerca di significati e temi universali.

L’arte contemporanea lega le esperienze professionali di Davide Uria appassionato di tutto ciò che può essere definito come mezzo di comunicazione della nuova era.


La sua formazione è completa: dopo gli studi di grafica si è laureato all’Accademia delle Belle Arti di Bari per poi conseguire un master in comunicazione digitale.  È anche professore all’Università della terza età di Trani dove oggi tiene le lezioni del corso “Esercizi sulla pittura”.

Davide Uria è inoltre uno scrittore e quindi abbiamo deciso di proporvi tre delle sue opere: Panacea. Al di là dell’abisso; Non mi vedi; Lucio Fontana spiegato a mia nonna. Perché i tagli sono opere d’arte.


Panacea. Al di là dell’abisso.




Dalla collaborazione con Mariateresa Quercia, che ha curato la parte grafica di questa raccolta di poesie, nasce una sintesi narrativa ed emozionale che unisce e crea profondità artistica. Davide Uria e Mariateresa Quercia con "Panacea. Al di là dell’abisso" hanno cercato di trovare una risposta alla situazione tragica che abbiamo vissuto negli ultimi anni e, attraverso l'arte, hanno dato un senso alla sofferenza.

Tale raccolta più che desiderio di essere pubblicata può essere vista come necessità di metabolizzare dolore, paura e frustrazione.

La poesia è tragica e accetta delle verità: la vita non è mai lineare e spesso è crudele. Per Davide lasciarsi attraversare dalle cose e dagli eventi e non trattenere ciò che non ci appartiene ci aiuta a liberarci da tutte quelle esperienze dalle quali vogliamo allontanarci.

La scelta di utilizzare nelle illustrazioni colori come l’arancione tendente al rosso e il blu ci fa comprendere l’eterno dualismo della nostra vita e il delicato equilibrio che spesso si dissolve nel dolore. Una via di fuga è sempre possibile guardando la realtà e andando oltre senza rinnegare il passato.  

Il progetto Panacea. Al di là dell’abisso è stato segnalato da Artribune.


Non mi vedi




Non mi vedi è anch’essa una narrazione poetica che pone l’accento sul desiderio di vivere in modo profondo e autentico senza conformarsi a un ideale privo di significati accettabili dalle persone che vogliono vivere la vita in modo originale. Originale non per forza di cose vuol dire alternativo o contro tendenza ma semplicemente unico.


È la ricerca di sé stessi attraverso il dolore e la bellezza dei sentimenti che ci rendono vivi. Dedicata a tutti coloro che non vanno oltre la superficie e non vogliono o non riescono a scavare nell’animo.

In Non mi vedi si affronta il problema dell’incomunicabilità, delle incomprensioni, dei silenzi, della rassegnazione e della paura della solitudine.

Per Davide Uria è più giusto parlare di umanità piuttosto che continuare a porre l’attenzione sulle differenze tra uomini e donne. Andando oltre le logiche dell’etichettamento e concentrandosi sull’essenza della vita esorta così tutti a rimanere sé stessi nonostante il timore di non essere visti.

 

Lucio Fontana spiegato a mia nonna. Perché i tagli sono opere d’arte




Con questo saggio non accademico Davide Uria spiega in modo ironico il mondo di Lucio Fontana e altri artisti così da rendere fruibile e accessibile a tutti l’arte contemporanea. La sua esperienza da insegnante è stata determinante per lo sviluppo di questo libro che gli sta dando molte soddisfazioni come quella di aver ricevuto un riconoscimento su Artribune (da sommare a quello di Panacea. Al di là dell’abisso).


Lucio Fontana - fondatore del Movimento Spazialista - è stato uno dei primi che ha tagliato con la tradizione pittorica esercitando la fantasia sulla tela e cercando di far immaginare agli spettatori delle sue opere l’infinito. La tela è un’illusione e guardando oltre la superficie si può scorgere qualcosa di innovativo e futuristico.


Considerando che l’arte segue schemi diversi dall’estetica, per alcune persone Lucio Fontana potrà sembrare difficile da comprendere fino in fondo e proprio per questo Davide Uria ha scelto lui come artista principale del suo saggio.

Insegnare per Davide è una sfida, una missione che, portata avanti seguendo una linea precisa, può dare molte soddisfazioni.


Mentre la curiosità degli studenti lo motiva costantemente, il suo coraggio di autore indipendente gli fa credere che sia possibile creare un’arte non filtrata da troppe sovrastrutture.

Davide crede inoltre che le opere debbano, a volte, avere nuova linfa come è accaduto per Non mi vedi: l’opera ripubblicata recentemente come autore indipendente è stata rinnovata e aggiornata, le sue parole sono state levigate senza far perdere il senso originale.


L’immediatezza e la semplicità dell’arte a volte disarma e chiunque si avvicini per la prima volta all’arte contemporanea potrà trovare in Davide Uria una valida guida da leggere e ascoltare.

Concludendo Davide Uria ha collaborato con il MART di Rovereto e ha ricoperto il ruolo di cultore della materia presso l’Accademia di Belle Arti di Bari. 

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