Iniziamo questo articolo ponendoci un interrogativo importante: può uno stato d’animo come la rabbia far scaturire qualcosa di interessante in fatto di arte?
Ovviamente sì.
Questo perché, a prescindere dalla loro natura, ogni sentimento, se riuscito a canalizzare nel modo giusto, crea dei risultati a dir poco sorprendenti.
Ed è questo il caso del nuovo Inedito di Salvatore Vecchiarello, in arte Mr. Jack, che si avvale di un suo momento di sfogo e trascenderlo in un brano in perfetto stile rock/metal.
Il testo riflette un momento molto delicato dell’artista che, grazie alla musica, riesce a liberare ed affrontare lentamente, tra nuovi inizi e nostalgie del passato.
- di dove sei e come la tua città ha contribuito a sviluppare una tua sensibilità artistica.
Ciao a tutti! Innanzitutto, grazie mille per l'invito! Allora, provengoda un piccolo paesino della provincia di Benevento che si chiama San
Lupo. Molto suggestivo e sinceramente, super comodo per chi ama la tranquillità e l'aria pura di montagna. Sicuramente, per chi ama fare
musica, comporre ecc,come luogo è perfetto, nessuno che ti disturba, sei nella pace più assoluta e chiaramente, nel corso degli anni, mi ha
portato a creare tanti progetti, sono molto legato alla natura e alla tranquillità. Adoro lavorare in pieno relax e avere i miei tempi senza
alcun problema.
- Mr. Jack è il tuo nome d’arte? Spiegaci le sue origini.
Mah, diciamo che il nome è partito tutto da quando ero ragazzino: tra amici ci si dava dei "nomignoli" ed essendo un grande appassionato
del Jack Daniels's (adoro collezionare oggettistica del marchio da anni e successivamente è nata anche una vera e propria collaborazione
artistica) e quindi, è rimasto "Sig. Jack" eheheh, diciamo che ormai più che nome d'arte, è diventato proprio il mio nuovo nome ufficiale.
- Raccontaci il tuo percorso musicale dalle origini fino ad oggi.
Quest'anno festeggio i miei primi 20 anni di carriera, di cose ne ho combinate parecchie. Il tutto ebbe inzio all'età di 6 anni, primo
festival (per bambini chiaramente) e da li, man mano, le varie passioni,
dal canto, principalmente, al suonare tastiera, chitarra, basso, batteria ecc. Ad oggi, di soddisfazioni ne sono arrivate davvero tante e ringrazio sempre la mia famiglia e tutte le persone che mi seguono da tutto il mondo! Tanti tranguardi musicali tra radio, premi ecc ecc, l'aver suonato
in tutt'Italia, estero, in uno stadio, a breve anche su una nave ecc ecc; diciamo che non mi sono fatto mancare nulla. Tanti i progetti musicali creati, tante le collaborazioni sia in studio che sul palco con tanti grandi artisti dello scenario italiano e internazionale e diciamo che ancora non mi sono stancato ahahahahahahh, quindi, voglio
continuare a gustarmi questa meravigliosa vita immersa nella musica.
- Quando hai capito di voler fare questo mestiere/di avere questa
passione?
Credo da quando sono nato ehehehhe. Sono sempre stato circondato dal
pensiero "da grande voglio diventare un cantante"! Sai, di solito, da bambini si vuol diventare piloti, astronauti ecc, io, da sempre avevo in
testa di diventare un cantante. Quindi, credo di essere stato coerente con le mie idee ehehehe.
- Come è nato il brano “Spirit of Heaven”? Raccontaci perché proprio questo titolo e l’iter del processo creativo ( da quando hai trovato l’ispirazione fino alla produzione finale).
Il brano nasce da uno sfogo. Ho dedicato questo brano a mio padre, che purtroppo mi ha lasciato da poco, ed entrando in studio, mi è venuto
proprio voglia di gridare, creare qualcosa di diverso ecc. Stavo già lavorando al brano da tempo (insieme al precedente singolo "Let's Rock",
uscito nel 2022, farà parte del mio nuovo e prossimo album "Destiny and
Hope", attualmente in lavorazione), però, c'era qualcosa che non mi
convinceva, quindi lo lasciai in "bozza". E' stato tutto all'improvviso, testo, idee, musiche ecc. Il tutto è stato registrato, mixato e
masterizzato da me nel mio studio e i lavori sono durati si e no 2/3 giorni. Un lavoro veloce, ma d'impatto molto emotivo per me.
- Come e dove sono stati realizzati gli interni e gli esterni delle scene nel videoclip.
Gli interni sono stati realizzati nel mio studio,e dentro casa mia, mentre le scene esterne, si è deciso, insieme a mia moglie (che
è la regista e videomaker del tutto) di andare in una zona di montagna,
appunto per simboleggiare la voglia di gridare a tutto il mondo i miei pensieri e stati d'animo. E' stata davvero una bella esperienza.
- In una scena del video ci sei tu che all’inizio scrivi su un foglio,
poi lasci che cada tutto a terra. Che messaggio volevi dare con queste
azioni?
La scena, specifica la voglia di scrivere qualcosa, ma vista la circostanza, le parole non arrivano, ma la rabbia si! Diciamo che è come voler scrivere qualcosa, ma senza avere l'idea giusta, perchè la mente è offuscata di tristezza, odio ecc. Quindi, dopo aver cercato e cercato
idee un pò da per tutto, alla fine la rabbia la fa da padrona e si butta via tutto.
- Hai mai performato dal vivo e in quale occasione?
Di live ne ho fatti davvero tanti, non c'è mai quel live più importante
dell'altro, ogni concerto ha la sua atmosfera, armonia, impatto con il
pubblico. Dallo stadio, al piccolo live club, ogni live ti lascia qualcosa di nuovo e che ti trasmette nuova armonia ed esperienza chiaramente.
- Come si struttura una tua live?
Di solito c'è un brano "introduttivo", dipende dal luogo chiaramente,
sennò si parte sempre a bomba con il primo brano. Negli ultimi tempi sto sperimentando diverse situazioni dal vivo, dai live con i miei brani e
quindi si parte con uno dei miei classici, cioè "One Love", anticipato da intro ecc e poi via dicendo un pò tutto il repertorio, ai live insieme ad
altri artisti, dove si presentano brano storici del rock e quindi ogni
live cambia a seconda del pubblico, del luogo ecc
- Raccontaci una tua giornata tipo come persona e artista.
A colazione scendo in studio e
do sfogo a tutte le idee che mi vengono la notte. La giornata si divide tra prove, lavoro con la mia etichetta discografia e ufficio
stampa, chiaramente mi godo anche la mia famiglia, amo guardare film
horror con mia moglie, fare delle belle passeggiate quando il tempo lo permette, poi, se c'è un live quel giorno, sveglia, valigia pronta,
strumento in spalla e ci si dirige o in macchina, o in stazione o aeroporto.
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