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Antonio Villano presenta il suo brano “Una notte da raccontare”, scritta durante una di quelle notti insonni piene di dubbi e pensieri sulla sua vita.

Immagine del redattore: Luigia TamburroLuigia Tamburro

Aggiornamento: 3 giorni fa


nella foto, il maestro e arrangiatore Giuseppe Cosentino presenta il disco di Antonio Villano nel suo studio "FANTOM STUDIO LAB" Settimo di Montalto Cs.


- di dove sei e come la tua città ha contribuito a sviluppare una tua sensibilità?


...Un paese ci vuole e il mio si chiama Orsomarso in provincia di Cosenza.

Con i suoi fiumi limpidi e cristallini.

Le sue montagne d'incantata bellezza.

I pini loricati è il cuore del parco nazionale del Pollino.

E poi, le sue case abbracciate da secoli.

La torre orologio, le chiese ricche di storia.

La sua gente semplice accogliente.

Orsomarso terra speciale.

Tutto questo ha contribuito a sviluppare la mia sensibilità.


-Raccontaci il tuo percorso musicale dalle origini fino ad oggi.


Ascoltavo musica già da piccolo.

Mio nonno materno aveva una radio con su un giradischi, la musica sin da allora era la mia gioia.

All'età di 12 anni un caro amico, mi regalò una chitarra.

Lei era "rotta" in molte parti, era chiaro che aveva avuto molti apprendisti "stregoni" ma, era bellissima per me.

È stato il mio primo amore, ore ed ore a suonare cantare, (dopo qualche anno si è aggiunto mio fratello Vincenzo più piccolo di me).

Oltre a suonare, ascoltavo molta musica, mi piaceva seguire i vari passaggi del basso, della batteria, tastiera e chitarra.

Leggevo tutti i testi delle canzoni per capirne il significato.

La composizione delle strofe, le rime, la sintesi, quando entrava il ritornello ecc.

Anni ed anni... così piano piano,con la complicità della mia chitarra (nuova) ho iniziato a scrivere a raccontare le mie emozioni e sono nati i primi testi, le mie prime canzoni.

Nel 1980 ho incontrato un gruppo di ragazzi molto talentuosi che avevano formato un gruppo musicale (complesso) dal nome "The Recos", (tra questi c'era mio fratello Vincenzo alla chitarra e l'amico Pino Russo (drummer).

Per molti anni nei loro concerti ho cantato le mie canzoni.

...Fine anni ottanta, la vita ti chiama e tu devi rispondere, mi sono dedicato alla mia famiglia ai figli, al lavoro.

La chitarra è rimasta in un angolino, ed in un cassetto un sogno.

Arrivano gli anni 2000 la mia svolta musicale.

Nel 2014 una "Réunion" di complessi ad Orsomarso. Dopo circa 30 anni di nuovo insieme (a cantare le mie canzoni) "The Recos" in concerto con Antonio Villano.

Tutto sold out grandi emozioni.

E da allora sono salito su quel treno, ho aperto quel cassetto rimasto chiuso per anni.

Ho iniziato in qualità di "Autore" e grazie ad( "Aletti Editore di Altre Sembianze Srl" ) ho partecipare ad alcuni progetti letterari.

Inserimento di alcuni miei testi su " Autori Vari":

...CET Scuola Autori di Mogol Maggio 2018

CET Scuola Autori di Mogol Novembre 2018.

...Premio letterario Salvatore Quasimodo Novembre 2018

...Premio letterario Maria Cumani Novembre 2018

... Inserimento dei poeti Italiani contemporanei 2020.

Arriva finalmente il progetto discografico con "CD" con tredici dei miei brani.

Registrato alla FANTOM STUDIO LAB (Settimo di Montalto Cs) del Maestro Giuseppe Cosentino e arrangiatore dei miei brani.

Fino ad arrivare (ciliegina sulla torta) al mio vinile, dal titolo "A OTTO MANI"

(Grande lavoro a distanza con artisti nazionali ed internazionali).

Registrato sempre alla FANTOM...del Maestro Giuseppe Cosentino anche in questo caso arrangiatore dei miei brani.


-Raccontaci l’iter del processo creativo che segui per la creazione di un brano.


Chi scrive è molto attento a tutto quello che gli succede intorno.

Arriva da un emozione è un attimo, un istante, un momenti irripetibile.

Basta un "riff" di chitarra... bisogna scrivere in fretta perché (le parole) poi svaniscono e non si ricordano più.

Come canta il grande Vasco Rossi, grande verità.

E così "emozioni e pensieri" si trasformano in parole che si uniscono alla musica magicamente.


-Come è nato il brano ”una notte da raccontare” e di cosa parla?


Capitano notti insonni, una notte insonne può diventare..."Notte da Raccontare".

Nasce così questo brano in una delle mie tante notti insonni.

Si lascia il letto, si gira per casa, si apre la TV il frigo. Nel silenzio mentre tutti dormono i pensieri camminano.

Mi viene in mente il giorno prima, una bella giornata al mare con la famiglia ed amici.

E da qui scrivo la prima strofa:

"Negli occhi il mare,

non so dimenticare,

a piedi nudi,

tra le ali di un sorriso".

Poi apro la finestra una luna bellissima sotto una pioggia di stelle.

Da qui la seconda strofa:

"Guardo lassù,

la luna mi sorride,

vorrei abbracciare il cielo,

sotto una pioggia di stelle".

Magicamente arriva il ritornello:

"È la notte che non ti aspetti,

ti prende il sonno

e non ti fa dormire,

notte, notte da raccontare".

E poi altre due strofe ed il finale.

Al mattino prendo la chitarra e la musica ha abbracciato le parole.



La tua musica quanto trova ispirazione nelle arti visive e performative?


La mia musica è un dialogo continuo con le immagini che mi circondano.

Vivo immerso in un paesaggio naturale di grande bellezza.

Le emozioni si trasformano in un accordo, ritmo musica, poesia.


Hai mai fatto un live ed in quale occasione?


Negli anni "80" tanti concerti con il gruppo"The Recos".

Nel 2014 il mio ultimo live.


-Come si struttura una tua performance dal vivo?


Dall'uscita del mio vinile a "OTTO MANI" nel 2023, i miei eventi in piazza sono "Serate in vinile" con musica analogica e racconti.

Musica calda per una serata tra amici con storie da condividere.


-Raccontaci una tua giornata tipo.


La mia giornata tipo comincia con un ciao, piacere come stai.

Sono sempre in giro a stringere mani, incontrare sguardi felici o preoccupati.

A gestire relazioni per promuovere prodotti in qualità di Agente di commercio.

La mia strada da percorrere è fatta di Kilometri e Kilometri, la radio è sempre accesa, la musica è sempre con me.

A sera mi piace leggere un libro.


Quale artista prendi come modello per le tue canzoni?


Sono cresciuto ascoltando la musica degli anni 70 e 80.

In particolare il cantautorato italiano.

Seguendo l'importanza delle parole, dello scrivere canzoni, che abbiamo un significato profondo.

Inoltre cerco anche di assorbire anche influenze da diverse fonti, scrittori poeti.


-Come curi il tuo look artistico?


Il mio look artistico è un riflesso della mia anima, delle mie emozioni più profonde.

Mi sento un "artigiano".


-Se potessi rinascere quale periodo musicale sceglieresti?


Naturalmente il periodo che ho già vissuto degli anni belli 70 e 80.

È stato un periodo di grande fermento e sperimentazioni musicali.

I brani di quegli anni sono e restano capolavori.

Sono ascoltati anche dai giovani di oggi.


-Come gestisci l’ansia da prestazione?


Ricordandomi che sono lì per condividere qualcosa di bello con il pubblico.


Ringraziamenti:


.....Un grazie di cuore va a tutti gli artisti, musicisti e interpreti (nazionali ed internazionali) che hanno partecipato al mio ultimo grande lavoro (a distanza ) discografico in vinile dal titolo "A OTTO MANI"

In particolare:

Al Maestro Giuseppe Cosentino che ha arrangiato registrato e mixato i miei brani, alla sua ("Fantom Studio Lab" Settimo di Montalto Cs)

Al Mastering di Lorenzo Zambia chi c/o Zama Studio Milano.

Al Direttore Pasquale Laurito per aver curato lo stampo del disco (Multimedia Press Srl)

Alla "Grafica e Design"

del Musicista Lele Palimento.

Al Maestro Arturo Blundi per aver creduto in me.

Con il suo "Sax Soprano - Tenore" ha reso speciali due dei miei brani.

All'artista Pino Russo Amico e fratello in musica, mio "drummer" e mio gancio.

Felice di averti in due miei brani.

Grazie a tutti, tutti!!!

Grazie di cuore!!!!!!!

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