“Il confine dei silenzi” di Viviana Picchiarelli
- Lucia Zoldan

- 21 lug
- Tempo di lettura: 3 min
Viviana Picchiarelli con “Il confine dei silenzi” ha assecondato la richiesta del suo editore e ha creato una storia che può essere ricondotta al genere letterario Women’s Fiction. L’input è stato quello di sviluppare un romanzo che avesse come punto di partenza la sordità e l’autrice è riuscita ad affrontare tale disabilità senza cadere in stereotipi e meccanismi che spesso si fanno spazio rovinando così il racconto.
Per creare una storia coerente e verosimile l’autrice Viviana Picchiarelli è partita dallo studio di testi autobiografici scritti da persone non udenti e da un’attenta osservazione delle dinamiche espresse all’interno delle community online e dei profili social legati al mondo della sordità, scegliendo di non avere un contatto diretto per mantenere un certo distacco, necessario e utile al fine di non lasciarsi coinvolgere troppo.
Il suo metodo si basa quindi sulla documentazione e sulle continue riscritture del testo, sul confronto e solo in via residuale si lascia guidare dall’ispirazione. Si può dire che la creatività di Viviana Picchiarelli derivi da suggestioni e dettagli, da pensieri che arrivano in modo fluido per poi essere incanalati nella struttura organica che dà una forma stilisticamente adatta e che rispetta le regole del Women’s fiction.

Considerato che molti tra i lettori sono esigenti e che errare è umano, Viviana ha posto molta attenzione in tutte le fasi della stesura del suo romanzo creando una trama originale e interessante.
Clara Rossetti di professione è una psicoterapeuta affetta da sordità che decide di candidarsi a sindaco del suo paese, Terravecchia del Monte. Non è la protagonista che forse alcuni si aspettano, ha commesso e commette degli sbagli che paga profumatamente. Ha un passato che riemerge proprio durante la campagna elettorale; non è la tipica eroina ma una donna dalle varie sfaccettature e per questo difficile da incasellare.
Nel suo lavoro è ben vista e rispettata, cambia però qualcosa dopo la sua scelta di fare un passo ulteriore nel mondo dei “grandi”: quello della politica. Non trova facilmente alleati e, anche le persone che credeva vicine, in qualche modo prendono le distanze da lei.
La sua sordità viene strumentalizzata in tutti i modi, anche quelli più infami ma Clara non essendo una sprovveduta saprà giocarsi le sue carte nel miglior modo possibile affrontando le sfide con lucidità e determinazione. È una donna genuina nella sua complessità e della sua disabilità sa fare buon uso andando oltre il limite posto dalla società e facendola diventare un rifugio sicuro e impenetrabile.
I confini posti dagli altri nella realizzazione e nella vita di Clara sono dati da meccanismi che vengono innescati per continuare a seguire la stessa identica strada, quella conosciuta da tutti e gestita da pochi, gli appartenenti alla dinastia Cairoli. Pregiudizi, privilegi, colpi bassi e un passato drammatico sono solo alcuni dei punti fondamentali de “Il confine dei silenzi” che fa del silenzio un elemento comune a tutti.
Quel silenzio a tratti omertoso a tratti fiero e a volte codardo diventa un’arma invisibile che traccia le fila delle scelte dei personaggi.
Evidentemente Bertoni Editore ci ha visto lungo scegliendo Viviana Picchiarelli e vedendo in lei la giusta sensibilità bilanciata dalla professionalità che la contraddistingue.
L’autrice approfitta di ogni momento libero per concentrarsi sul mondo della scrittura in senso ampio: per lei la formazione è al numero uno degli impegni che rispetta frequentando sempre corsi e partecipando a incontri specialistici. Pur non essendo la sua attività principale da oltre quindici anni porta avanti il suo progetto di autrice riscontrando buoni risultati in termini di critica e costruendo un’identità narrativa solida e riconoscibile.
Noi di webradioitaliane.it le facciamo un in bocca al lupo per il suo quinto libro “Il confine dei silenzi” e consigliamo ai lettori di iniziare, senza fretta, a lasciarsi catturare dalle parole magnetiche di Viviana Picchiarelli.









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