L’attualità del “Gender” a Sanremo
Fra le anticipazioni che anche quest’anno precedono la rassegna canora sanremese,
per la fascinazione che il personaggio esercita, per il tema di grande attualità che
porta alla luce, ovverosia l’inclusione “Gender”, per l’intrigante dualità della
personalità e la rappresentazione della figura della nobildonna, ripescata in chiave
beffarda per irridere la società altoborghese, spicca senz’altro lei: Drusilla Foer.
All’anagrafe Gianluca Gori, nato a Siena il 23 luglio 1945, è fotografo, pittore, attore,
sceneggiatore, cantante. Figlio di un diplomatico, l’attuale Drusilla, cresce a Cuba e
successivamente si sposta a Parigi, Chicago, Bruxelles, Madrid, Viareggio, New
York e Firenze, dove tuttora risiede con la sola e fidata domestica Ornella, con la
quale, realizza simpatici siparietti telefonici, oggetto dei suoi post sui social. Dopo un
matrimonio terminato a causa del tradimento da parte di un texano “orribile”, non più
giovanissima, si risposa con il belga Hervé Foer, discendente dei Dufur, che la
lascerà vedova. Per età e vissuto, Drusilla, vanta innumerevoli, importanti
frequentazioni: Tina Turner, Gandhi, Karl Lagerfeld, Andy Warhol. Le piace Lady
Gaga, ma non Madonna. Oggi, è decisamente attiva sui social media (ha un profilo
Instagram costantemente aggiornato) ed occasionalmente è ospite televisiva. Ha
partecipato, in qualità di attrice, al film Magnifica Presenza per Ferzan Ozpetek, ha
fatto il giudice a Strafactor, è stata ospite fissa a CR4 – La Repubblica delle Donne,
un programma con Piero Chianbretti, attrice di teatro in Venere Nemica (storia di
Amore e Psiche) e protagonista in Eleganzissima, recital nel quale si racconta per
curiosi aneddoti.
Il personaggio “Drusilla”, s’afferma in quanto icona di stile, avendo posato per
importanti copertine di moda e come figura decisamente poliedrica, cioè capace di
spaziare in più generi. Oltre a spopolare sul web, è ora in procinto di coronare un suo
sogno. Nell’edizione di febbraio 2022, infatti, calcherà le scene del teatro Ariston di
Sanremo in qualità di co-conduttrice al fianco di Amadeus.
Tuttavia, come ben si sa, qualsiasi occasione è buona per operazioni di marketing
promozionale o per far polemica e anche il festival di Sanremo non sfugge a questa
logica. Riportiamo qui di seguito un recente articolo della giornalista Flavia Perina
che, dopo un’attenta analisi del fenomeno Drusilla Foer, pur rimanendo una sua fan,
scrive nel suo articolo su LECONTEMPORANEE.it:
“il copione è già scritto, la polemica del Sanremo 2022 sarà la presenza di un uomo
vestito da donna tra le cinque donne del festival. Si poteva fare meglio.
Nel secolo vecchio la Rai faceva leggere a Paolo Poli “Cuore”, nel nuovo consideriamo
una sorprendente innovazione Gianluca Gori in arte Drusilla Foer, scritturato/a in nome
della diversità sperando – immagino – nell’impennata del sen. Pillon (che ha già
dichiarato il suo sconcerto) e nell’immancabile denuncia in Procura del Moige. So che
Drusilla è simpatica moltissimo alle Contemporanee, anzi più che simpatica – Drusilla
piace moltissimo a tutte – ma a me dice poco. Non capisco con esattezza su cosa ironizzi
il suo personaggio: il birignao di certe altoborghesi? Le manie femminili nella terza età?
(Mi viene da pensare aridateci Franca Valeri, che la signorina snob la faceva già nei ’60
ma faceva pure la Sora Cecioni e Cesira la manicure, oltre che recitare Pirandello e
Cocteau). Magari sarebbe stato più interessante travestire Paola Cortellesi da uomo sui
sessanta e regalarci quel che la tv italiana ancora non ci ha dato, una satira fatta
ammodo del maschio di mezza età con attico in centro recitata da una donna en travestì: io avrei riso di più, forse anche le altre.
La maschera della lady dei salotti è molto raccontata, quella della Tribuna dell’Olimpico
assai meno e mi piacerebbe vedere una brava rappresentarla dando modo al pubblico
femminile di dire: eccolo là, è proprio mio marito – il mio capo – il mio commercialista –
l’onorevole incontrato sul Frecciarossa.
L’uomo che fa la donna, peraltro, è un grande classico anche della Rai, intendo la Rai
antica, quella che metteva i mutandoni alle ballerine e tuttavia già nel 1959 consentiva a
Ugo Tognazzi e Raimondo Vianello di prendere in giro una celebre inchiesta di Ugo
Zatterin sul lavoro femminile vestendosi da femmina per impersonare surreali mondine,
prostitute e collaudatrici di piatti infrangibili. Pure in quel memorabile sketch c’era una
specie di Drusilla, che usciva elegantissima e impettita da un portone nobiliare: era Vianello, faceva la ladra di biciclette.
Chissà se Pillon e il Moige lo sanno. Chissà se lo sanno i fan di Drusilla, oggi qualificata
con descrizioni iperboliche tipo: “Personaggio irriverente e antiborghese”. “Attrice,
cantante, autrice, icona di stile e regina del web”, Una vera e propria artista poliedrica.
“Ha la grazia di Marlene Dietrich, i motti di spirito di Marta Marzotto, l’intelligenza snob
di Franca Valeri (e via così, manca solo la bellezza di Marilyn e l’intelligenza della Curie).
Comunque, ho letto molte sue interviste e guardato i suoi video. I testi sono aggiornate
repliche delle lettere a Donna Letizia che leggevo da ragazzina su Grazia, e non escludo
che a quelle si sia ispirata: l’elogio del bob ton e dell’educazione, la lezione delle nonne
che è sempre la più giusta, il rifiuto degli eccessi – gli abiti troppo scollati, diamanti
troppo grossi – e l’elogio di competenze dimenticate come l’arte di scendere le scale con
i tacchi senza guardare i gradini.
Capisco che la cosa possa deliziare gli over-70 che sono ormai il pubblico di riferimento
della tv generalista, ma voi, ragazze?
Voi che spammate sui social i monologhi di Ellen DeGeneres non percepite la differenza?
Non viene il dubbio che, insomma, più che un passo avanti sia uno indietro?
Vabbè, prendiamola con leggerezza. Paolo Poli è morto, la Valeri pure e una DeGeneres
da noi non può esistere. Drusilla-Gianluca è il massimo dell’”irriverenza antiborghese”
che i tempi e la scena italiana ci consentono, quindi teniamocela e applaudiamola pure.
Peraltro, pure la controparte è scesa assai di tono, Le denunce contro Poli le faceva un
futuro Presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, quelle contro la Foer le farà
probabilmente Mario Adinolfi: non è davvero il caso di incaponirsi più di tanto sulla
questione."
Nulla da eccepire alle acute osservazioni della giornalista, ma deve esserle sfuggita qualche fotografia e qualche dichiarazione di Drusilla. In particolare, quella nella quale emula chiaramente Marilyn Monroe:
e la parte di un’intervista dove anticipa che, per scendere le scale in sicurezza a Sanremo, pur escludendo l’uso di ballerine, non indosserà tacchi alti.
Comments