top of page
17433604-words-from-magazines-form-a-colorful-background.jpg

Miky un ragazzo che viaggia nel tempo.

Passato, presente e futuro possono confondere le regole della fisica tradizionale e Miky sperimenta viaggi nel tempo attraverso il suo p.c. e un floppy disc contenente un misterioso file. È un messaggio dal futuro.


Non c’è mai abbastanza tempo… Per vivere tutto il tempo della vita” è il libro che Michelangelo Di Gennaro ha scritto tra il 1998 e il 2001, pubblicato nel 2023 a distanza di molti anni dalla sua stesura. Si può dire quindi che l’evoluzione della storia rispecchi il tema del libro stesso: i viaggi nel tempo.


L’autore Michelangelo Di Gennaro infatti è da sempre appassionato di fisica, scienza e fantascienza e,fin da piccolo, ha dimostrato un forte interesse per argomenti come l’origine della vita, la morte e la vita su altri pianeti.  Quando ha iniziato a scrivere “Non c’è mai abbastanza tempo… Per vivere tutto il tempo della vita” Michelangelo aveva diciannove anni: appena diplomato si è lasciato prendere dall’estro creativo e il risultato è un libro divertente e scorrevole. Si possono intuire facilmente l’entusiasmo con il quale è stato ideato e la freschezza di un linguaggio lineare sebbene ci si ritrovi in un’avventura spazio-temporale. La trama fa sorridere e riflettere e sfiora alcuni grandi quesiti dell’esistenza mantenendo la struttura della scrittura ingenua e semplice ma non per questo scontata.  

È sorprendente come concetti complessi quali la teoria della relatività ristretta e il paradosso temporale vengano affrontati senza intaccare la fluidità della lettura.





Miky, il protagonista, si trova così a viaggiare nel tempo, dal 1998, al futuro del 2006 e nel passato del 1943. Utilizza una “Macchina del tempo” ed è in grado di calcolare esattamente le coordinate per riuscire a non trovarsi bloccato in un’epoca X. Le capacità di Miky, insieme alla fortuna di aver trovato il file misterioso dal futuro, sono utilizzate dal protagonista con intelligenza.

In tale senso il libro, a mio parere, può essere anche un racconto di formazione. L’uso cauto della “Macchina del tempo” cercando di azzerare i rischi e gli errori ci fa capire come qualsiasi invenzione debba essere utilizzata in modo prudente. Miky così cresce nonostante e in virtù dei viaggi nel tempo non perdendo quasi mai la bussola.


La ricerca della scoperta del grande amore non poteva mancare: lo spazio che viene dato all’amore denota la volontà dell’autore di identificarlo come libero, senza confini. Un amore oltre lo spazio e il tempo.

Inoltre l’intuizione di Miky dell’istante più adatto per effettuare i viaggi ci fa rendere conto quanto sia difficile essere al posto giusto nel momento giusto.  Michelangelo Di Gennaro ci dà una visione infinita del tempo dove c’è la coesistenza simultanea dei tempi.


Non potevo non chiedere all’autore cosa vorrebbe dire al Michelangelo del passato (se ne avesse la possibilità) e cosa vorrebbe sapere dal Michelangelo del futuro.

Nel primo caso mi ha risposto che non direbbe nulla per non creare un paradosso temporale.

 Nel secondo caso invece ha immaginato già la risposta del Michelangelo del futuro:


“Non ti dico nulla perché il nostro futuro non è scritto,

il futuro di nessuno è scritto,

il futuro è come lo creerai tu,

perciò createlo buono.” 


Il riferimento al film -Ritorno al Futuro parte III- del 1990 è chiaro.


A questo punto, seguendo i gusti musicali di Michelangelo, vi faccio ascoltare la canzone “Back in Time” degli Huey Lewis and the News inserita nella colonna sonora del film “Ritorno al Futuro” del 1985.




Comments


bottom of page