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"Space cowboy" esplora gli intensi e profondi stati d'animo dell'essere umano...troppo umano.

Immagine del redattore: Luigia TamburroLuigia Tamburro




L'uscita del primo album di Tommaso Paradiso è un mix di sonorità che oscilla tra lo stile anni 60' e 80', quasi ad essere un tributo di questa generazione musicale che ne riadatta le tematiche e la musica in chiave contemporanea. Un esperimento ben riuscito, in quanto già dal primo ascolto ci si trova catapultati nella realtà immaginaria dell'artista, che ci parla con un linguaggio semplice, quotidiano, ma allo stesso tempo il modo in cui usa le parole, ricche di dettagli, rendono speciale ogni attimo.

Tommaso Paradiso, infatti, è in grado di tradurre la straordinarietà delle piccole cose grazie ad un sound ed uno stile vocale caldo, intimo, che ci trasferisce quasi in una dimensione extrasensoriale...tra le nuvole insomma. Uno dei singoli di questo album infatti si intitola proprio così.

I brani esplorano i moti d'animo dell'essere umano, intriso e immerso nel mondo con una sensibilità fuori dal comune.

Questo concetto emerge in Space Cowboy, che secondo me rappresenta al meglio il ritratto autobiografico dell'artista. Da notare come anche nella copertina dell'album ci sia un rimando alla natura "aliena" dell'autore, quasi venisse da un altro pianeta. Egli viene presentato con un completo bianco e occhiali super lucidi e sembra quasi che stia sulle nuvole o su una navicella; complice anche il fatto che il colore predominante scelto sia il bianco.

Tommaso Paradiso fa il suo debutto come un astronauta in cerca del suo posto sulla Terra, che viaggia a frequenze cosmiche altissime ed è in cerca di persone, che come lui, si sentono umani, troppo umani.


Di seguito vi riporto il testo Space Cowboy , singolo dell'album:


La costiera amalfitana, brillo sotto le stelle

Bandiera liberiana di quel cargo battente

La neve è bella vista da lontano, oh-oh-oh


Piango sempre per gli stessi film

Il vento caldo della sera

Questa brezza che sa di liceo

Scompare ogni forma di conflitto

Sotto questa luna, l'unica dea

Lo vedi, la vita non è un cellulare

È molto più spettacolare


Sono solo un vaccaro

Che ama guardare il cielo

Sono solo uno space cowboy

Space cowboy


Tu vuò fa' l'americano, ma nel cuore c'hai Vasco

Figli della Grecia, figli di questo posto

Che mi accarezza dolce, piano piano, oh-oh-oh


Piango sempre per gli stessi film

Il vento caldo della sera

Questa brezza che sa di liceo

Scompare ogni forma di conflitto

Sotto questa luna, l'unica dea

Lo vedi, la vita non è un cellulare

È molto più sensazionale


Sono solo un vaccaro

Che ama guardare il cielo

Sono solo uno space cowboy

Solo uno space cowboy



La descrizione dei paesaggi che l'artista vede o immagina dentro di lui evidenzia le sfumature e la bellezza della vita. Il cantante si emoziona, splende di fronte alle stelle, alla luna, alla brezza. C'è una pace che aleggia per tutto il brano, una ritrovata serenità, che vuole trasmetterci l'importante messaggio che la "vita non è un cellulare, è molto più sensazionale".

Questa canzone rappresenta, a mio avviso, tutta la poetica di Tommaso Paradiso, che si può esprimere in questa semplice frase "Sono solo un vaccaro che ama guardare il cielo, sono solo uno space cowboy...".

In questa citazione troviamo l'umiltà, la voglia di vivere e di esplorare il mondo di chi, come un bambino, non ha perso il coraggio di lasciarsi attraversare fino in fondo dalle misteriose e incomprensibili situazioni della vita.


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