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Immagine del redattoreLuigia Tamburro

Federico Squassabia, in arte Friedrich, racconta l’intimo significato del suo essere compositore.


Questa sera faremo la conoscenza di Federico Squassabia, in arte Friedrich. Un compositore d'avanguardia e pianista.

Dal collegamento online vediamo sullo sfondo il suo pianoforte...


Intervista a cura di Riccardo Russo:


R:

Che genere di composizioni fai?


F:

Io ho una storia che viene dal jazz, dall'avanguardia. Una creatura un po' strana. Gli ultimi anni sono entrato nel mondo della musica Neoclassica. Insomma spazio in diversi ambiti, lavoro anche con l'hip hop, con l'elettronica ed altri progetti.


R:

Come avviene la composizione di un brano? Da cosa ti lasci ispirare?


F:

L'ispirazione può venire in diversi modi, sia per vie letterarie, da poesie, scrittori o paesaggi, sensazioni. Sono tanti gli aspetti. E' chiaro che si tratta sempre di concetti da trasmettere.


R:

La musica che componi per la creazione di questi brani che formazione dovrebbe avere?


F:

Pianoforte solo.


R:

Una volta che componi cosa c'è dopo?


F:

Al momento sto pubblicando dischi, singoli. Una produzione digitale; ho anche stampato qualcosa. Poi collaboro anche per produzioni teatrali al fine di comporre colonne sonore.


R:

Presentaci il brano che hai portato.


F:

Il titolo è I morning, perché è proprio una mattina che mi sono messo a suonare e c'era una bellissima luce nel luogo dove ho il pianoforte a casa. Il titolo fa riferimento a ciò che ha a che fare con la mattina, il risveglio, qualcosa anche di positivo. C'è questa idea di risveglio e di luce all'interno del brano. Il componimento ha una struttura pop.


R:

Ascoltiamola insieme.




R:

Un brano molto evocativo. Personalmente quando sento i brani in tonalità maggiore con l'utilizzo delle seste mi fa pensare sempre anche al mondo dell'infanzia.


F:

Beh sì, il mondo dell'infanzia c'è, quando hai due bambini che girano per casa, quello riemerge sempre fuori. Tanto alla fine suoniamo quello che siamo. Per quanto riguarda la tonalità, ho fatto quel tipo di scelte perché mi diverte provare tonalità diverse. Non avevo in testa un disegno specifico, però mi stimolava particolarmente. A livello tecnico, le mani scorrevano bene in quella tonalità lì.


R:

Sei d'accordo con i tuoi colleghi che, dal punto di vista compositivo, si entra in una sorta di trans trascendentale in cui la musica è già all'interno dei cassetti della tua mente oppure viene da un tuo flusso personale istintivo?


F:

Sinceramente non lo so. Questa composizione qui mi è uscita di botto. Dipende dai brani. Per alcuni l'elaborazione è avvenuta in tempi brevissimi, per altre invece ci sono stato dietro molto di più.


R:

Hai mai pensato di trasformare queste composizioni in canzoni?


F:

Sì, io lavoro anche con cantanti, ho lavorato e lavoro ancora; a volte c'è questa idea. Diciamo che sono stati lavori sporadici. Ho provato anche io a scrivere qualcosa da cantare, ma non è una cosa che sento mia per il momento.


R:

Ti senti più un compositore melodista o un compositore armonico o sei un misto tra i due?


F:

Sicuramente mi piace di più l'aspetto melodico e lascio quello armonico quando ho voglio di cercare un'armonia particolare che si fondi al meglio con la melodia.


R:

Come possiamo ascoltare la tua musica? Ci dai le informazioni dei tuoi social?


F:

Sui social (Instagram/Facebook) come Friedrichpiano; su spotify mi trovate come Friedrich.





APPROFONDIMENTI:


L:

Cosa vuol dire per te essere un compositore?


F:

Essere un compositore per me significa avere come fine la creazione di qualcosa che riesca a trasportare emozioni.


L:

Parlaci del tuo curriculum musicale...studi e passioni.


F:

Sono principalmente autodidatta, ho seguito vari percorsi e maestri, diciamo che la mia curiosità mi ha portato “ad andare a bottega” per poi rielaborare secondo la mia prospettiva le conoscenze che acquisivo. Jazz d’avanguardia, improvvisazione radicale, classica, rock, pop, hip hop, elettronica, musica africana…queste sono le valigie che mi porto dietro nel mio viaggio musicale. Diciamo che il pianoforte è sempre stato centrale, lo studio del suo suono, il comporre sul pianoforte. Mi piace molto l’interdisciplinarità: ho imparato molto ad esempio lavorando a spettacoli teatrali( collaboro con l’attore Alfonso Cuccurullo) o interfacciandomi con la danza o le arti visive. Nel tempo libero mi piace occuparmi di ambiente e politica ( eh sì, ho un PhD in Chimica e sono portavoce del Comitato Pasolini di Possibile Bologna).


L:

Come nasce la scrittura dei tuoi brani?


F:

La scrittura dei miei brani nasce da situazioni, emozioni, paesaggi: parto da lì per il primo input, poi lascio fluire il tutto.


L:

Per quali progetti componi?


F:

Principalmente compongo per progetti che mi coinvolgono in prima persona come musicista: ad esempio se è qualcosa che riguarda il teatro o un concerto poi lo stesso brano composto lo eseguo direttamente sul palco. Poi ho avuto progetti di sonorizzazione di video, audiolibri e nel futuro ci sarà sicuramente qualcosa che riguarderà i podcast.


L:

A quale artista ti ispiri?


F:

Nel progetto FRIEDRICH ho riferimenti precisi : Olafur Arnalds, Nihl Frahm. In generale sono molto legato come compositore ad Angelo Badalamenti.


L:

Come nasce il tuo inedito?


F:

I MORNING è nato nella luce del mattino e racchiude la dimensione del risveglio, della prima luce.


L:

I temi di cui ti piace maggiormente trattare?


F:

Mi piace molto utilizzare il viaggio e la natura come macrotematiche.

Sono qualcosa di mutevole e definito allo stesso tempo, qualcosa che racchiude l’essere umano e che meritano di essere esplorate.


L:

Quale brano ti piacerebbe scrivere che ancora non hai prodotto?


F:

Mi piacerebbe scrivere un brano ispirato a tematiche sociali, ma ad oggi non sono mai riuscito a trovare qualcosa di credibile.


L:

Perché il nome d'arte FRIEDRICH?


F:

Perché è la mia dimensione più intima; da solo davanti al pianoforte in esplorazione. Ho scelto questo nome d'arte ispirandomi al pittore tedesco

Caspar David Friedrich.





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